(Acs) Perugia, 9 gennaio 2017 - Si è svolta questa mattina a Palazzo Cesaroni la riunione della Seconda commissione convocata dal presidente Eros Brega per approfondire le modifiche al testo unico sull'agricoltura relative al Banco della terra. Durante la seduta, a cui ha partecipato l'assessore Antonio Bartolini, si è svolta l'audizione dei rappresentanti di Confagricoltura, Collegio dei periti agrari, Ordine degli agronomi, Afor e Coldiretti.
LE MODIFICHE. Il dirigente della Regione Umbria Umberto Piccioni ha spiegato che le modifiche al testo unico hanno riguardato: l'abolizione del Comitato di coordinamento del Banco della terra, a cui subentrerà nella gestione l'Agenzia forestale regionale (Afor); l'inserimento dei terreni da assegnare al Banco della terra nel piano triennale della Regione; l'introduzione di criteri di premialità per soggetti che abbiano una visione manageriale dell'utilizzo dei terreni.
L'AUDIZIONE ha fatto emergere la necessità di rendere più chiari alcuni concetti utilizzati, chiarire meglio il ruolo assegnato ad Afor garantendo adeguate risorse umane e finanziarie, introdurre parametri oggettivi per classificare e valutare le aziende che richiedono i terreni, mitigare l'impronta economicista di alcune premialità, procedere rapidamente alla pubblicazione del regolamento attuativo e non sovrapporre la normativa regionale a quelle nazionali ed europee già vigenti.
GLI INTERVENTI dei consiglieri regionali si sono incentrati sulla reale consistenza del patrimonio agrario e immobiliare della Regione (Andrea Smacchi - Pd), sulla necessità di interventi sulla viabilità minore (Claudio Ricci – Rp), sulla importanza di vendere alcune proprietà che necessitano di interventi e investimenti di lungo periodo (Gianfranco Chiacchieroni – Pd) e sull'esigenza di censire i terreni veramente disponibili e capire quali investimenti e quanti posti di lavoro si potrebbero attivare (Andrea Liberati – M5S).
LA LEGGE. L'assessore Bartolini ha infine rimarcato che “il patrimonio agrario della Regione non è stato valorizzato come avrebbe meritato. L'obiettivo delle modifiche al testo unico è di mettere a reddito il patrimonio pubblico mettendo i terreni agricoli a disposizione della comunità, con particolare attenzione ai giovani. Il patrimonio immobiliare non deve essere dismesso anche perché il mercato in questo momento non permette una valorizzazione adeguata. Servono interventi per riattivare le strade che permettono di accedere agli edifici rurali, molto spesso situati in aree molto marginali”. MP