SECONDA COMMISSIONE: AUDIZIONE SUL DDL DELLA GIUNTA REGIONALE IN MATERIA DI AGRITURISMO, FATTORIE DIDATTICHE E AGRICOLTURA SOCIALE – POSIZIONI CONTRAPPOSTE TRA I SOGGETTI ASCOLTATI

Audizione, stamani a Palazzo Cesaroni, con vari soggetti interessati al disegno di legge predisposto dalla Giunta regionale in materia di 'Agriturismo, Fattorie didattiche ed Agricoltura sociale'. Condivisione per l'iniziativa legislativa è arrivata da parte di associazioni legate al settore agricolo e sociale, contrarietà, soprattutto in tema di nuove normative previste per le strutture agrituristiche è emersa invece dagli interventi dei rappresentanti di Confindustria, Confcommercio e Federalberghi.

Data:

05 Mag 2014 01:00

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(Acs) Perugia, 5 maggio 2014 – Condivisione da parte di soggetti legati al settore agricolo e sociale per le linee guida e gli obiettivi previsti nel disegno di legge predisposto dalla Giunta regionale in materia di 'Agriturismo, Fattorie didattiche ed Agricoltura sociale'. Sostanziale contrarietà, in tema di nuove normative previste per le strutture agrituristiche è emersa invece dagli interventi dei rappresentanti di Confindustria, Confcommercio e Federalberghi. L'iniziativa legislativa dell'Esecutivo regionale tratta, in modo organico le norme concernenti l'agriturismo, le fattorie didattiche e, per la prima volta, una specifica disciplina per la regolamentazione e la promozione dell'agricoltura sociale.

INTERVENTI:
ANDREA BERNARDONI (Arcs-Legacoop Umbria): “Positiva la tempistica con la quale la Regione si propone di disciplinare il delicato tema dell'agricoltura sociale. In Italia, delle oltre 750 aziende che praticano attività di agricoltura sociale, oltre 450 sono cooperative sociali. Questo tipo di attività va vista come punto di incontro tra il mondo agricolo e quello del welfare. Importante è riconoscere il valore delle imprese agricole impegnate in attività sociali e delle cooperative sociali che vogliono sviluppare attività agricola. Auspicabile è la previsione di un Osservatorio dove, in modo paritario, organizzazioni pubbliche e private, del mondo agricolo e dell'economia sociale definiscono le politiche per lo sviluppo dell'agricoltura sociale. Vanno poi previste misure di sostegno per la diffusione di questa attività facendo particolare attenzione al rischio di comportamenti opportunistici da parte di operatori circa l'autorizzazione e l'accreditamento dei servizi sociali e socio sanitari utilizzando la normativa sull'agricoltura sociale”.
CARLO BICCINI (Forum regionale Terzo settore): “Agricoltura sociale è pensare ai giovani, a un tipo di welfare nelle aree rurali e montane e non solo a quelle cittadine. I progetti di impresa, i ricavi economici e l'impatto sociale devono agire di pari passo. Le Fattorie didattiche rappresentano uno strumento culturale importantissimo per l'educazione ambientale, dove, tuttavia, altri soggetti lavorano da tempo. Per le Fattorie didattiche vanno comunque previsti indicatori chiari che ne possano certificare la qualità.
LUCA SABATINI (Confindustria Umbria): “Sulle normative proposte in tema di agriturismi ci siamo già confrontati con l'assessorato e abbiamo evidenziato, in modo netto, la nostra contrarietà circa questo disegno di legge. Riteniamo che in Umbria non esista la possibilità di superare la normativa in vigore ed allargare i limiti relativi alla ricettività e ai pasti. Già oggi è particolarmente difficile effettuare accurati controlli su questo tipo di strutture, e lo sarà ancor più in futuro vista la mancanza di parametri certi. Questo disegno di legge apre le porte ad un regolamento non attuativo, ma legislativo, è troppo generico e difficilmente potrà trovare attuazione”.
ALFREDO MONACELLI (Confagricoltura Umbria): “Il nostro giudizio sull'iniziativa legislativa è complessivamente positivo. Va stabilita una percentuale precisa, 20-30 per cento relativa all'utilizzo dei prodotti a marchio che fanno riferimento al nostro territorio. Fare attenzione a non abusare del concetto di 'filiera corta', che rischia spesso di diventare uno slogan”.
GRAZIANO PEDETTI (Associazione Cooperative agricole): “Si tratta di un testo articolato, strutturato e condivisibile sul quale siamo stati chiamati ad approfonditi confronti. Gli agriturismi devono valorizzare il prodotti locali, tipici, biologici e su questo devono essere rinforzati i controlli. Per quanto riguarda i prodotti di qualità è auspicabile affrontare bene il problema delle sagre. In merito all'agricoltura sociale, nel testo viene presentata come attività connessa a quella primaria. L'organizzazione di questa attività presuppone invece una struttura organizzativa di dimensioni adeguate necessarie per poter garantire risposte economicamente soddisfacenti. L'auspicio è che si metta mano, in tempi brevi, sul regolamento”.
ROBERTO MONTAGNOLI (Coldiretti Umbria): “Accogliamo con favore questa iniziativa legislativa, frutto di una sostanziale attività partecipata con l'assessorato, e che mira anche alla semplificazione urbanistica, amministrativa ed igienico sanitaria, nonché alla trasparenza. Bene la previsione di vincoli più stringenti in materia di somministrazione puntando a qualificare maggiormente l'offerta gastronomica con i prodotti agricoli aziendali e regionali. Bene l'eliminazione dei tetti relativi all'ospitalità e alla ricezione, legando tutto ciò al rafforzamento del principio di connessione con l'attività agricola, principale rispetto a quella agrituristica. In merito all'agricoltura sociale, il testo andrebbe migliorato soprattutto nella definizione del concetto”.
WALTER VALLESE (Arco-consumatori Umbria): “Bene l'interesse mostrato verso la rilevanza economica propria delle oltre 1200 aziende del settore agrituristico. Particolarmente importante è la considerazione del settore agricolo quale soggetto in grado di svolgere una funzione sociale. Al centro di essa non deve però esserci soltanto l'imprenditore agricolo, ma il coacervo di professionisti operanti  nel settore agricolo-sanitario-sociale. Auspichiamo un maggiore coinvolgimento dei consumatori”.
ROLANDO FIORITI (Confcommercio Umbria): “I dati relativi al turismo in Umbria ci dicono che non c'è l'esigenza di un allargamento dell'offerta legata ad una maggiore ricettività e ristorazione degli agriturismi. Da uno studio nazionale viene evidenziato come le sagre taroccate, mercatini e finti agriturismi preoccupino le associazioni agricole. Auspichiamo che le nostre preoccupazioni espresse a tutti gli assessorati competenti possano essere prese in considerazione nella predisposizione del regolamento. Importantissimi saranno i controlli verso le strutture agrituristiche per i quali c'è necessità di prevedere nuove forme, visto che quelle messe finora in atto dai Comuni non hanno funzionato”.
VINCENZO BIANCONI (Federalberghi): “Siamo preoccupati per una forma di concorrenza sleale.  Quello agrituristico è un settore agevolato per il quale vanno previsti maggiori e più accurati controlli. Va comunque evidenziato che gli agriturismi 'veri' arricchiscono le proposte dell'Umbria. Va misurata meglio l'autenticità dell'azienda agrituristica e con questa legge sarà, purtroppo, ancora più difficile. Va individuato un organo superiore per i controlli. Attendiamo il regolamento auspicando che possa contenere anche alcune risposte necessarie soprattutto per aiutare a superare il periodo di crisi che il settore ricettivo sta vivendo”.
 
 Scheda:

Per quanto attiene gli AGRITURISMI viene modificata la normativa vigente sotto l'aspetto urbanistico, amministrativo ed igienico sanitario. Viene puntualizzato e chiarito il concetto di 'prevalenza delle attività agricole rispetto a quelle agrituristiche'. Sono stati stabiliti limiti minimi certi per la somministrazione di prodotti aziendali: 30 per cento di produzione propria, 55 per cento di produzione regionale, soltanto per il 15 per cento potranno essere utilizzati prodotti di altra provenienza. Viene anche specificato che l'azienda agricola che esercita attività agrituristiche non può esercitare altre tipologie di ospitalità e di ristorazione. I controlli, che verranno particolarmente intensificati, verranno svolti dalle Unioni speciali dei Comuni. È prevista anche una semplificazione delle procedure per l'avvio dell'attività.

Per le FATTORIE DIDATTICHE (circa 140 aziende agrituristiche svolgono questa attività in Umbria), si è provveduto ad aggiornare la precedente normativa. L'attività, sempre connessa all'agricoltura, potrà essere destinata non soltanto a scolaresche, ma anche a famiglie, associazioni, gruppi d'interesse, nell'ambito di una sola giornata o in più giornate, prevedendo quindi anche l'alloggio e la somministrazione dei pasti.

Le FATTORIE SOCIALI punteranno all'inclusione socio-lavorativa di soggetti appartenenti alle fasce deboli o comunque soggetti svantaggiati e disabili; fornitura di prestazione e di servizi sociali, socio-sanitari, riabilitativi, terapeutici formativi ed educativi. Il riconoscimento di fattoria sociale potrà essere chiesto dalle imprese agricole autorizzate o accreditate per i servizi socio assistenziali e socio sanitari o che abbiano stipulato accordi di partenariato con durata almeno quinquennale con enti locali, organizzazioni di utilità sociale o cooperative sociali. La proposta prevede che la Regione dia priorità nei procedimenti di assegnazione di terreni demaniali per favorire l'insediamento e lo sviluppo delle attività di agricoltura sociale. AS/
 

Ultimo aggiornamento: 05/05/2014