SCUOLA: “VICINANZA E SOLIDARIETÀ AI PRECARI DELLA SCUOLA CHE A ROMA E A PALERMO STANNO FACENDO LO SCIOPERO DELLA FAME” – NOTA DI GORACCI (PRC-FED.SIN.)

Il consigliere di Rifondazione comunista e vice presidente del Consiglio regionale, Orfeo Goracci, punta il dito sulla ‘riforma Gelmini’ ed esprime, in una nota, la sua “vicinanza e solidarietà” ai precari della scuola che stanno attuando lo sciopero della fame, definendo questa protesta “di civiltà e di difesa del diritto al lavoro”. Sottolineando che si tratta “del più grande licenziamento di massa della storia d'Italia”, Goracci auspica che “tutte le forze sociali, sindacali e politiche si facciano carico delle istanze del mondo della scuola attraverso mobilitazioni costanti e articolate in tutto il Paese”.

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01 Set 2010 01:00

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(Acs) Perugia, 1 settembre 2010 - "Esprimo vicinanza e solidarietà ai precari della scuola che a Roma e a Palermo stanno facendo lo sciopero della fame. Saluto, in qualità di operatore scolastico, tutti i colleghi di altre parti d'Italia che a loro si stanno aggiungendo, sentendomi sinceramente unito in questa battaglia che è prima di civiltà e poi di difesa del diritto al lavoro”. Così il consigliere di Rifondazione comunista e vice presidente del Consiglio regionale, Orfeo Goracci, per il quale “siamo di fronte al più vasto programma di tagli della scuola pubblica della storia repubblicana, voluto dal ministro Tremonti nel 2008 ed applicato, successivamente, con arrogante perseveranza dal ministro Gelmini”. Per Goracci, si tratta “del più grande licenziamento di massa della storia d'Italia, con l'espulsione dalla scuola di decine di migliaia di docenti e personale tecnico ed ausiliario. Tra pochi giorni – aggiunge - inizierà un nuovo anno scolastico e la scuola pubblica, anche nella nostra regione, non sarà in grado di fornire un servizio adeguato ai cittadini del futuro ed alle loro famiglie”. “E’ evidente – osserva il vice presidente dell’Assemblea regionale - che quella ostinatamente chiamata ‘riforma Gelmini’ è stato invece un provvedimento finalizzato a sottrarre 8 miliardi di euro alla scuola pubblica per procedere al suo progressivo smantellamento a favore della scuola privata. Il disegno è politico ed è chiaro - spiega - riscontrabile anche in altri settori fondamentali quali la sanità ed i trasporti: servizi privati e ad alti costi per i ricchi, servizi di serie ‘b’ per i cittadini ed i ragazzi economicamente e socialmente più deboli”. Goracci definisce tutto ciò “una logica di classe che vede in questa fase il dominio non negoziabile dei padroni. L'auspicio – conclude - è che quanto prima tutte le forze sociali, sindacali e politiche si facciano carico delle istanze del mondo della scuola attraverso mobilitazioni costanti e articolate in tutto il Paese, in modo da rendere di nuovo centrale il valore costituzionale del diritto allo studio ed al lavoro”. RED/as

Ultimo aggiornamento: 01/09/2010