SCUOLA: “BASTA CON GLI ATTEGGIAMENTI IRRESOLUTI DELLA PRODI” – SEBASTIANI (FI-PDL): “INVECE DI ANNUNCIARE CATASTROFI PER L’ARRIVO DELL’INFLUENZA, AGISCA SULLA BASE DI DECRETI E NORME OPERATIVE”
“Non credo che con l’arrivo della nuova influenza le scuole si troveranno con gli insegnanti a letto e nell’impossibilità di reclutare supplenti a causa dei tagli imposti da Roma”. Enrico Sebastiani (FI-Pdl) critica le dichiarazioni dell’assessore regionale all’istruzione Maria Prodi: “I precari avranno sussidi e supplenze brevi, l’assessore faccia come i suoi colleghi di altre Regioni che hanno già deliberato per l’utilizzo dello stesso personale precario in iniziative didattiche tese all’ampliamento dell’offerta formativa”.
19 Ott 2009 01:00
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(Acs) Perugia, 19 ottobre 2009 – Il consigliere regionale Enrico Sebastiani (FI-Pdl) commenta le ultime dichiarazioni rilasciate alla stampa dall’assessore regionale all’Istruzione Maria Prodi: “E’ indubbio che la scuola vive un periodo di inquietudine – afferma Sebastiani - perché ogni cambiamento coinvolge qualcuno e tocca interessi individuali e di gruppo. Ma tutti coloro che occupano responsabilità istituzionali dovrebbero avere la consapevolezza che gli interventi che in questo momento toccano la scuola sono intesi a migliorarla ed a renderla più adeguata ai bisogni e alle aspettative delle nuove generazioni, quindi dovrebbero piuttosto intervenire per concorrere a costruire qualcosa e non interferire in modo scomposto, catastrofista ed arrogante contro il Governo come fa l’assessore regionale all’Istruzione, Maria Prodi, che da mesi persevera nel definire come ‘tentativi maldestri’ quella che è la politica del governo e che addirittura prefigura in questi giorni uno scenario in cui tutti gli insegnanti saranno a letto con l’arrivo della nuova influenza e le scuole si troveranno nell’impossibilità di reclutare supplenti a causa dei tagli imposti da Roma. Sono convinto – continua – che non accadrà tutto questo e che l’atteggiamento della Prodi è quello di sobillare la categoria dei docenti, di cui una parte è coinvolta per la restrizione del numero dei supplenti che non hanno avuto conferma dell’incarico”. “Dei tagli della scuola si parla da oltre 20 anni – ricorda Sebastiani – e i primi risalgono al ministro Iervolino, poi ripetuti con il ministro Fioroni, e non è giusto non riconoscere che questo governo è riuscito, per la prima volta nella storia, ad estendere ai precari gli ammortizzatori sociali, sotto forma anche di sostegno al reddito, in analogia a quanto avviene nel settore privato”. “La Prodi – prosegue - stia pur tranquilla: tutti i precari docenti ed Ata saranno salvaguardati e coloro che hanno avuto la nomina nel precedente anno scolastico e non hanno ottenuto l’incarico nel 2009-2010 a causa della riduzione del numero delle classi, avranno un sussidio di disoccupazione per i periodi non lavorati fino ad 8 mesi e la precedenza per le nomine sulle supplenze brevi, da effettuarsi obbligatoriamente. Avranno anche il riconoscimento del punteggio per l’intero anno di servizio ai fini delle graduatorie ad esaurimento. Tutto questo è contenuto nel Decreto Legge numero 134 del 2 settembre, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 25 settembre ultimo scorso, cui ha fatto seguito un Decreto ministeriale (il numero 82 del 29 settembre), e subito dopo una nota del Ministero (30 settembre), atti che hanno dettato norme operative”. “La Gelmini – spiega Sebastiani - ha dimostrato di non voler ripetere gli errori dei precedenti ministri, che non sono riusciti a portare avanti alcuna riforma per la scuola, e si appresta a nuovi provvedimenti che permetteranno un sostanziale turn-over dal prossimo anno scolastico, prevedendo il collocamento a riposo per tutti coloro che avranno, al 31 dicembre 2010, quaranta anni comunque di servizio, effettivo e contributivo”. “A questo punto – aggiunge - c’e da chiedersi perché la Prodi non ha preso alcuna iniziativa dopo l’emanazione del Decreto Legge che in modo esplicito prevede (articolo 1, comma 3) accordi con le Regioni per l’utilizzo dello stesso personale precario in iniziative didattiche tese all’ampliamento dell’offerta formativa. Altre Regioni hanno addirittura fatto sull’argomento delibere di Giunta e nuove leggi, consapevoli del proprio ruolo e della loro responsabilità istituzionale. L’atteggiamento dell’assessore regionale dell’Umbria all’Istruzione lo considero grave e irresoluto e mi chiedo per quale motivo la presidente e gli altri membri di Giunta non abbiano aiutato l’assessore a governare la politica scolastica della nostra regione. Possiamo solo constatare che, per l’intera legislatura, la Giunta ha trascurato i problemi della scuola, e che forse per mancanza di collegialità non è riuscita a portare avanti un solo progetto e tutti gli Assessori hanno lavorato in modo isolato, essendo in questi giorni più interessati al congresso del Pd che impegnati a realizzare il bene dei cittadini. E pensare che la scuola doveva essere parte integrante di quel patto per lo sviluppo di cui ha sempre parlato la presidente Lorenzetti”. RED//