(Acs) Perugia, 20 luglio 2010 - Giovedì 22 luglio, a Perugia, nella sala della Biblioteca dell'Istituto per la storia dell'Umbria contemporanea (Isuc), alle 9.30, un gruppo di dieci studenti provenienti dal Montenegro incontrerà ricercatori dell'Isuc ed operatori dell'Università degli Studi di Perugia. Scopo dell'iniziativa è orientare i ragazzi nella scelta della Facoltà presso la quale compiere i loro studi.
Questo il programma dei lavori che saranno aperti dal direttore dell'Isuc il Alberto Sorbini: Valeria Lorenzini, responsabile dell'Ufficio Orientamento dell'Università degli Studi di Perugia, interverrà con una relazione dal titolo L'Università di Perugia: organizzazione, offerta formativa, prospettive; Dino Renato Nardelli, della Sezione didattica dell’Isuc, illustrerà i programmi di stage dell’Istituto ed i rapporti con giovani montenegrini sul tema della memoria storica. I ragazzi, infine, esprimeranno le loro aspettative ed i loro progetti di vita. Sarà presente Danijela Đjurdiević, ex studentessa alla Stranieri, animatrice di questa inconsueta presenza presso l'Ateneo perugino.
Il tema della memoria storica, in particolare di quella che riguarda le vicende dei due campi d'internamento di Colfiorito e Campello, che negli anni 1942-1943 ospitarono complessivamente duemila cinquecento civili catturati dai fascisti durante l'occupazione del “Paese delle aquile”, è al centro del Progetto Isuc “Memorie contigue. L'altra riva della memoria”, coordinato da Dino Renato Nardelli e da Tanjo Masonićić, presidente dell'Izviđački odred “24.NOVEMBAR” di BAR. Nel quadro di tale Progetto, fanno sapere dall’Isuc, nel maggio 2009 una quarantina di giovani provenienti da Bar (Antivari), per quattro giorni ospiti del Comune di Nocera Umbra, sono stati protagonisti di un Laboratorio di storia presso i due campi umbri, assieme ad altrettanti coetanei delle scuole del territorio. Una continuità nella riflessione, spiegano dall’Isuc, che ha fatto scoprire la cultura e la storia come risorsa ai giovani dell'altra riva dell'Adriatico che hanno individuato l'Università di Perugia come luogo per costruire il loro futuro. RED/