SANITÀ IN UMBRIA: “IL DECRETO BALDUZZI CANCELLA LA LOGICA CLIENTELARE DI SANITOPOLI E SCONFESSA I DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE” – LIGNANI MARCHESANI (PDL) PLAUDE AI CONCORSI OBBLIGATORI

Andrea Lignani Marchesani, consigliere regionale del Pdl, saluta con soddisfazione la scelta del ministro della Sanità Balduzzi di obbligare le Regioni a fare concorsi più trasparenti ed a ridimensionare il ruolo della politica negli incarichi sanitari.
Il consigliere, che si impegna a vigilare su eventuali rinnovi di incarichi non più legittimi, ritiene che dopo il decreto la Regione troverà molte difficoltà anche con le nomine dei coordinatori dei Dipartimenti di prevenzione.

Data:

07 Set 2012 01:00

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(Acs) Perugia, 7 settembre 2012 – “Con il recente decreto del ministro Balduzzi molti incarichi fatti dalla Regione in campo sanitario non potranno essere rinnovati. Si tratta di una scelta governativa che rende almeno in parte giustizia alle tante battaglie del Centrodestra umbro sulle nomine di struttura complessa in Sanità”.
Andrea Lignani Marchesani consigliere regionale del PdL, saluta così la decisione del  ministro di “obbligare le Regioni, da un lato a fare concorsi più trasparenti premiando il merito e dall'altro a costringere chi fin qui è vissuto con premi ingiustificati dalla politica a ridimensionare il proprio ruolo”.

Per il consigliere, che si augura il voto favorevole del Parlamento al momento della conversione del decreto, “finisce di fatto l’andazzo del famigerato articolo 15 septies con il quale erano stati conferiti incarichi a tempo determinato, senza concorso, con logiche molto discutibili, come d’altronde si è ben visto nelle vicende di Sanitopoli. All’articolo 4 comma sette del nuovo Decreto, precisa Lignani Marchesani, sono infatti espressamente vietati i conferimenti di incarichi  di struttura complessa. Troppe carriere, all’ombra della politica - continua il consigliere -, sono state favorite e troppi criteri di merito stravolti con grave danno per gli utenti finali e per i cittadini attraverso discrezionalità ingiustificate da una copertura normativa che forse non aveva questo spirito”.

A giudizio dell'esponete del centrodestra, “in questo contesto troverà molte difficoltà anche la riforma dei Dipartimenti di prevenzione che come noto prevedeva l’istituzione di una figura professionale, quella dei coordinatori, che non essendo prevista dal contratto nazionale poteva essere conferita di fatto esclusivamente a chiamata”.

Anche in questo caso, conclude Lignani Marchesani che chiederà all'esecutivo di Palazzo Donini di fornire  nominativi e scadenze per meglio vigilare sui rinnovi, “viene punita la logica della Giunta regionale che aveva creato questa figura come una sorta di ammortizzatore, magari per collocare soggetti penalizzati dal restringimento delle poltrone della imminente riforma”. GC/gc 

Ultimo aggiornamento: 07/09/2012