(Acs) Perugia, 8 novembre 2016 – “In cinque mesi, da giugno a novembre, tre strutture sanitarie pubbliche dell'Umbria sono state svaligiate. Dopo Perugia (rubati 870mila euro di medicinali per l'epatite C) e Terni (sei colonscopi da 100mila euro ad agosto) durante il weekend i ladri sono riusciti ad entrare anche nel nosocomio di Città di Castello facendo sparire cinque sofisticate apparecchiature per esami endoscopici. Anche in questo caso il bottino è stato quantificato in circa 100mila euro. Sembra il paese dei balocchi. Se non esistono misure di sicurezza adeguate e non viene immediatamente trovata una soluzione per arginare questi raid i dirigenti delle strutture farebbero bene a rassegnare le dimissioni”. È quanto dichiara il capogruppo regionale di Fratelli d'Italia, Marco Squarta.
Per Squarta “dinanzi a episodi di questo genere, che continuano a ripetersi in varie città della nostra regione, non ci si può consolare soltanto dinanzi all'esistenza di qualche polizza assicurativa che bene o male risarcirà il danno. Siamo di fronte ad un sistema al collasso che favorisce furti da parte di bande criminali organizzate. Al distretto sanitario di via XIV Settembre a Perugia è stato installato l'antifurto dopo il milionario furto di farmaci. Come già fatto in passato torno a chiedere l'audizione dei direttori generali in Commissione consiliare. Inoltre credo sia arrivato il momento di installare adeguati sistemi di allarme e sicurezza in quei locali dove vengono custoditi macchinari e farmaci costosi, quanto meno un deterrente per complicare la vita ai ladri che ora riescono ad entrare con facilità forzando porte e finestre”.
“Basta furti. Se i responsabili delle strutture - conclude Squarta - non sanno arginare neppure questi episodi, che provocano effetti negativi sui cittadini-pazienti che nell'immediato non possono ricevere visite o scatole di medicine, è giusto che vadano a casa”. RED/dmb