(Acs) Perugia, 25 agosto 2020 – “La Regione non può fare orecchie da mercante di fronte alla mobilitazione dei soggetti preposti per lo svolgimento, in sicurezza, del Trattamento sanitario obbligatorio e l’Accertamento sanitario obbligatorio, dopo il via libera delle linee guida deliberate dalla Regione, in seguito all’accordo Stato – Regioni”. Così il capogruppo del Partito democratico, Tommaso Bori, che annuncia una interrogazione e spiega: “Sono passati quasi dieci giorni dal mio precedente appello e la Regione ha fatto finta di niente, ignorando l’appello degli operatori, che segnalano una procedura farraginosa e poco chiara”.
“L’obiettivo dell’atto della Regione – dice Bori – è quello di ‘migliorare l’appropriatezza e la concretezza dei processi relativi ai Tso e Aso e di ridurne la variabilità, garantendo trattamenti rispettosi della dignità personale. Il problema è che il Gruppo di lavoro attivato tra gli operatori si è solo insediato e altrettanto nebuloso è il tavolo attivato in Prefettura, dove sono state escluse componenti fondamentali come le polizie locali”.
“Con la mia interrogazione – conclude Bori – intendo fare luce sulla vicenda e conoscere la ratio che ha guidato le mosse della Regione. Chiediamo quindi che ci si attivi con un vero percorso di partecipazione e di confronto con tutte le figure professionali titolari della procedura di esecuzione dei Tso e Aso”. RED/tb