(Acs) Perugia, 21 settembre 2016 - “La Giunta regionale si attivi, nell'ambito della conferenza Stato-Regioni, per abbattere il prezzo dei superfarmaci per la cura dell'epatite C”. Lo chiede, con una mozione, il capogruppo di Fratelli d'Italia all'Assemblea legislativa dell'Umbria, Marco Squarta.
Il consigliere di opposizione spiega che “questa malattia colpisce circa 15mila persone soltanto in Umbria. Il farmaco viene venduto a 44mila euro a ciclo di terapia, ma la trattativa sul prezzo del medicinale contro la malattia è stata inspiegabilmente secretata dall'Aifa. Il costo, per le persone che rientrano nella categoria degli aventi diritto, è a totale carico del sistema sanitario nazionale. Purtroppo, però, solo i malati gravi accedono in tempi brevi alle cure e per gli altri l'alternativa è rappresentata dai viaggi della speranza o dagli acquisti online. Con un bonifico di 2.500 dollari un paziente italiano si è fatto spedire una scatola di compresse salvavita contenente il principio attivo, bloccata alla frontiera di Ciampino e infine dissequestrata da un coraggioso giudice della Corte d'appello di Roma che ha annullato, di fatto, il protezionismo".
Marco Squarta rileva dunque che "se si tratta soltanto di un problema di commercializzazione, il Governo deve intervenire sull'Agenzia del farmaco che ne autorizza la distribuzione stabilendone i prezzi”. Non si può continuare a speculare sulla salute dei malati. Secondo le ultime stime nella nostra regione Asl 1 e Asl 2 hanno speso 40 milioni per l'acquisto di farmaci per combattere l'epatite C. Quanti soldi avremmo potuto risparmiare? La battaglia di Fratelli d'Italia va avanti da tempo, il governo Renzi faccia luce sulla trattativa secretata dell'Aifa e consenta anche ai malati meno gravi di curarsi". MP/