SANITA': RICHIESTA DI ACCESSO AGLI ATTI DEL'ASL 2 RIGUARDANTI L'APPALTO DEI SERVIZI DI TRASPORTO-DIALIZZATI – CIRIGNONI (LEGA NORD) CHIEDE UNA VERIFICA SULLE PROCEDURE ANTI-MAFIA

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21 Ago 2012 01:00

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(Acs) Perugia, 21 agosto 2012 - “In merito alla nota vicenda legata allo smantellamento dei servizi sanitari regionali di trasporto in emergenza-urgenza, partita dall'Asl1 e che si sta estendendo, in mancanza di una norma di accreditamento degli operatori del settore, al resto del sistema sanitario regionale, abbiamo inoltrato all'Asl 2 richiesta ufficiale di accesso agli atti dell'appalto dei servizi di trasporto-dializzati, per verificare che le rigorose procedure antimafia previste dalla legge per l'affidamento di servizi di valore superiore ai 200mila euro siano rispettate e non si verifichino le gravi omissioni, che abbiamo riscontrato da parte dell'Asl 1 nell'affidamento dei servizi di 118, aggiudicati peraltro allo stesso operatore che da settembre dovrebbe gestire i servizi di trasporto-dializzati dell'Azienda sanitaria perugina”.


 

Lo afferma il capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale, Gianluca Cirignoni, il quale aggiunge: “L'assordante silenzio delle istituzioni regionali e dei sindacati sul mancato rispetto delle normative antimafia da parte dell'Asl 1, da noi riscontrato ed oggetto di un esposto alla Procura della Repubblica, testimonia l'imbarazzo ad intervenire nel merito di una vicenda che anche sotto altri aspetti, a nostro avviso, necessita di controlli, chiarimenti e verifiche. Di fatto, i lavoratori umbri, storicamente impiegati dall'Asl1 nell'espletamento di servizi così importanti, si sono ritrovati, in barba a quanto disposto dal Codice unico degli appalti, a dover accettare loro malgrado una decurtazione dello stipendio per mantenere il proprio posto di lavoro, stesso destino che rischiano di condividere, da settembre, i loro colleghi dell'Asl 2 tra i quali, ironia della sorte, vi sono operatori altamente specializzati che furono “esodati” dall'operazione realizzata nell'Asl1 e che rischiano, per difendere il loro stipendio e la loro dignità di lavoratori, di doversi spostare fuori regione". RED/pg


 

Ultimo aggiornamento: 21/08/2012