SANITÀ: “QUANTO ACCADUTO IERI IN COMMISSIONE SULLE NOMINE DI DIRETTORI GENERALI E PRIMARI È L'ENNESIMO PSICODRAMMA DI UNA MAGGIORANZA ORMAI ARRIVATA AL CAPOLINEA” - NOTA DI NEVI (PDL)
21 Giu 2011 01:00
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(Acs)Perugia, 21 giugno 2011 - “Quello che è successo ieri in Prima Commissione sul disegno di legge di modifica relativo alle nomine di direttori generali e primari della sanità è l'ennesimo psicodramma di una maggioranza ormai arrivata al capolinea, attraversata da vere e proprie bande contrapposte che si fronteggiano su tutto, paralizzando l'azione riformatrice che sarebbe necessario mettere in campo”. Lo scrive il capogruppo regionale del PdL, Raffaele Nevi, evidenziando come “il dato politico che emerge con chiarezza è però ben più grave: la presidente Catiuscia Marini non riesce a fare sintesi e a tenere unita la sua pattuglia. Ciò è emerso in modo evidente – racconta Nevi - quando il consigliere Damiano Stufara (Prc -Fed.sin.), interpretando la volontà della presidente, voleva evitare che si mettessero in discussione gli emendamenti sul tetto ai direttori generali posti dal PdL, dalla Lega, dall'Udc e dallo stesso Luca Barberini (Pd). Ebbene la richiesta di Stufara è stata sonoramente bocciata in Commissione e il tetto (massimo 10 anni di permanenza in carica) è stato introdotto”.
Secondo Nevi “la Commissione con questo atto ha voluto sottolineare la volontà di affermare una discontinuità nella gestione di posti di enorme potere e l'Esecutivo, al contrario, vuole fare in modo che non ci siano limiti, così da confermare lo schema di potere che attuale. Ciò denota – conclude il capogruppo PdL - che ormai tra Giunta e Consiglio c'è una totale incomunicabilità, che incide negativamente sull'andamento dell'azione legislativa”. RED/as
