(Acs) Perugia, 6 marzo 2015 – “I contratti stipulati tramite procedure di affidamento diretto sono a rischio. Per questo vanno resi noti i dati relativi ai lavori ed alla forniture sotto soglia assegnate tramite procedure di affidamento diretto da parte delle Asl e Aziende sanitarie umbre negli anni 2012, 2013 e 2014, nonché il numero dei contratti, il relativo valore economico e le imprese affidatarie”. È quanto chiede in un'interrogazione urgente il capogruppo regionale di Fratelli d'Italia, Franco Zaffini, che nell'atto riporta il giudizio dell'Autorità nazionale anticorruzione, secondo la quale queste procedure 'sono meno garantite e quindi più esposte e pericolose'.
Nell'atto ispettivo Zaffini sottolinea che “sulla base del monitoraggio dei dati estratti dalla Banca dati nazionale dei contratti pubblici effettuato dall'Autorità nazionale anticorruzione, risulta che il 60 percento di essi viene stipulato in affidamento diretto e non con gara d'appalto, registrando incrementi negli ultimi quattro anni superiori al 50 percento. Si tratta del 34,66 per cento dell'importo complessivo, visto che si tratta degli appalti meno onerosi, quelli così detti sottosoglia, e quindi sottoposti a minori controlli”.
“La Procura nazionale antimafia – spiga Zaffini -, inoltre, nella relazione annuale depositata a febbraio, ha dichiarato che tra 'le modalità con cui le organizzazioni criminali riescono a pilotare le gare di appalto' c'è proprio 'l'adozione di procedure negoziate senza gara creandone artatamente i presupposti' che arriva fino a 'un uso esorbitante della trattativa privata e del cottimo fiduciario per l'assegnazione di lavori relativi ad opere pubbliche'”. RED/dmb