SANITÀ: “NON BASTANO I COMUNICATI TRIONFALISTICI. OCCORRONO DATI CERTI E LA FINE DEL PRECARIATO PER SOGGETTI CON FUNZIONE DI UFFICIALI DI POLIZIA GIUDIZIARIA” - INTERROGAZIONE DI LIGNANI MARCHESANI (CDL PER L’UMBRIA-PDL)

 Il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Cdl per l’Umbria-Pdl), interroga la Giunta regionale sulla situazione relativa alla prevenzione primaria in campo sanitario ed infortunistico svolta dalle Aziende sanitarie locali dell’Umbria. Lignani sollecita la fine del precariato per le figure professionali con funzioni di polizia giudiziaria nei settoridella prevenzione degli infortuni, sanità alimentare e veterinaria e chiede che la Regione Umbria rispetti quanto stabilito nell’accordo sindacale del 2008 su precariato e applicazione delle consistenze degli organici.

Data:

18 Gen 2010 00:00

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 (Acs) Perugia, 18 gennaio 2010 - “Le assemblee sindacali del 19 gennaio nelle Aziende sanitarie devono ricevere la giusta attenzione da parte delle istituzioni regionali. È di tutta evidenza che in Umbria dette assemblee non evidenziano rivendicazioni solo nei confronti del Governo nazionale (per il ritardo della definizione dei nuovi contratti), ma pongono quesiti importanti alla gestione regionale per quanto concerne il precariato e l’applicazione delle consistenze organiche definite nel 2008. I contratti libero-professionali stanno diventando un vero problema, non solo per la diffusione del precariato, ma anche per gli evidenti conflitti di interesse che impediscono di svolgere, soprattutto nel dipartimento di prevenzione, la funzione di ufficiale di polizia giudiziaria”. Lo afferma il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Cdl per l'Umbria – Pdl), che annuncia una interrogazione alla Giunta regionale in cui si chiede di conoscere: quali siano stati i dati e gli indicatori oggetto di valutazione riguardo l’efficacia dell’attività dei servizi medici di igiene e sanità pubblica e di prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro in relazione ad un possibile futura stabilizzazione definitiva; quali siano stati i dati e gli indicatori oggetto di valutazione riguardo l’efficacia dell’attività dei Servizi medici e veterinari volti a garantire la sicurezza alimentare e la sanità animale; quanti siano i professionisti con contratti di lavoro libero-professionali che svolgono attività di prevenzione nell’ambito delle Asl umbre; se si abbia o meno l’intenzione di avviare le procedure concorsuali ai sensi del Dpr 483/98, attraverso cui garantire il turn-over del personale dei Servizi di prevenzione.

 

L’esponente del Pdl giudica “assai dubbio” che un soggetto non legato da un vincolo di lavoro subordinato possa svolgere detto ruolo “ed è invece evidente che un libero professionista, privo di un rapporto esclusivo con la Asl, potrebbe trovarsi nel proprio lavoro di fronte a veri e propri conflitti di interesse”. “Non servono quindi proclami trionfalistici – aggiunge Lignani - così come fatto pochi giorni fa dalla Asl. n° 1 dell’Alta Umbria nel contesto della prevenzione, sia perché occorrono numeri certi e non mere dichiarazioni, sia perché i servizi di sanità animale, di sicurezza alimentare e di medicina del lavoro sono proprio in quella Azienda pieni di precari che si trovano nelle condizioni sopra esposte”. Il consigliere regionale ricorda, infine, che il sopra ricordato accordo sulle consistenze organiche del 2008 “cui la Regione non ha dato seguito” presupponeva la disponibilità già all’epoca delle risorse. “Oggi – conclude Lignani Marchesani - eccepire che il nuovo 'Patto della Salute' tra Regioni e Governo penalizzi l’Umbria perché ha ridimensionato l’anzianità demografica come parametro di erogazione delle risorse, sarebbe una mera scusa dal sapore esclusivamente elettoralistico”. RED/

Ultimo aggiornamento: 18/01/2010