SANITÀ: “NO ALLA SOSPENSIONE DELL’ATTIVITÀ DI URGENZA AL REPARTO DI UROLOGIA DELL’OSPEDALE DI BRANCA” - SMACCHI (PD) ANNUNCIA UNA INTERROGAZIONE ALLA GIUNTA REGIONALE

Il consigliere regionale del Partito democratico Andrea Smacchi annuncia la presentazione di una interrogazione all'Esecutivo di Palazzo Donini in merito alla “sospensione dell’attività ordinaria e di urgenza al reparto di urologia dell’ospedale di Branca”. Per Smacchi si tratta di un “grave disservizio” che costringerà i cittadini dell’Alto Chiascio, per i casi di urgenza chirurgica, ad utilizzare le strutture di Città di Castello.

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24 Giu 2014 01:00

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(Acs) Perugia, 24 giugno 2014 – La Giunta regionale spieghi i motivi della sospensione dell’attività ordinaria e di urgenza al reparto di urologia dell’ospedale di Branca. Un disservizio che costringerà i cittadini dell'Alto Chiascio, per i casi di urgenza chirurgica, a recarsi all’ospedale di Città di Castello. Lo chiede, con una interrogazione all'Esecutivo di Palazzo Donini, il consigliere regionale del Partito democratico Andrea Smacchi, che si dice “profondamente preoccupato” per la situazione.

“Negli anni passati – spiega Smacchi - si procedeva ad una riduzione delle prestazioni ordinarie nei mesi estivi, anche in considerazione della ridotta richiesta. Ma quest’anno l’attività di urgenza verrebbe addirittura sospesa dal 25 luglio al 15 settembre. In questo periodo sarebbe garantita solamente l’attività ambulatoriale dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 14, mentre per le urgenze chirurgiche indifferibili sarebbe necessario il trasferimento immediato del paziente con l’ambulanza all’ospedale di Città di Castello. Ritengo - continua il consigliere regionale del Pd - che un ospedale classificato 'di emergenza – urgenza' come quello di Branca debba essere sempre nelle condizioni ottimali, anche nel periodo estivo, tali da garantire ai cittadini del comprensorio quelle prestazioni che necessitano di strutture complesse e di personale altamente specializzato. L’Alto Chiascio, - continua Smacchi - si è sempre reso disponibile a sacrifici che comportino risparmi e razionalizzazioni, il presidio unico è lì a testimoniarlo, ma la nostra attenzione sarà massima per contrastare ogni tentativo di arretramento o di diminuzione dei servizi erogati”.

“L’interrogazione presentata alla Giunta regionale - conclude Andrea Smacchi- vuole chiarire e riaffermare quale sia l'effettivo ruolo del presidio ospedaliero di Gubbio - Gualdo Tadino e se c’è la volontà da parte dell'Esecutivo di continuare ad investire per migliorare ed ampliare i servizi offerti ai nostri cittadini”. RED/mp

Ultimo aggiornamento: 24/06/2014