(Acs) Perugia, 3 dicembre 2010 – “I dati sulla qualità della spesa degli ospedali pubblici confermano quanto andiamo sostenendo da qualche tempo noi del Pdl: in Umbria abbiamo un buon servizio sanitario ma anche un grado di inefficienza sommersa del 19,7 per cento, pari a un costo di 155,3 milioni di euro”. Questo il commento del capogruppo Pdl, Raffaele Nevi, dopo la pubblicazione su alcuni quotidiani del rapporto della società Ermeneia per conto dell’Aiop (Associazione italiana spedalità privata), che misura l’inefficienza sommersa dei vari sistemi regionali mettendo a confronto i costi reali con quelli teorici. Una indagine che evidenzia percentuali di inefficienza sommersa che variano da regione a regione: dal 16,9 per cento della Lombardia fino al 45,5 per cento della Calabria.
“Secondo le stime degli analisti – prosegue Nevi - l’inefficienza sommersa costa all’Italia ben 10 miliardi di spesa pubblica all’anno. In particolare, tanto per fare due esempi, alla Lombardia costa 875 milioni di euro l’anno e, per esempio, più di due miliardi di euro al Lazio. Il dato sul grado di inefficienza dell’Umbria, che secondo questo studio è del 19,7 per cento, pari ad un costo di 155,3 milioni di euro, è esattamente lo stesso che anche noi avevamo fornito grazie ad uno studio effettuato dai nostri tecnici del ‘progetto officina’ e che è stato anche comunicato nell’intervista che il sottoscritto ha rilasciato al Messaggero Umbria a seguito del programma di riforme che l’allora assessore Riommi aveva presentato ad inizio mandato e da cui emergeva che si potevano risparmiare 80 milioni di euro l’anno. Proprio in quella occasione – ricorda il capogruppo Pdl – dissi che se ne potevano risparmiare 160, anche considerando la cancellazione di almeno due Asl e dell’Azienda unica degli acquisti. Oggi lo studio dell’Aiop conferma il nostro dato e quindi ora non ci sono più scuse da accampare. Invece di lamentarsi dei tagli è ora che la Marini si svegli e metta mano a quelle riforme di cui tanto ha parlato ma di cui non c’è traccia alcuna, dopo nove mesi di legislatura”.
“Noi – conclude - continueremo a fare proposte e ad approfondire in modo serio il nostro sistema, per fare in modo che l’Umbria possa diventare una regione all’avanguardia nel mondo per ciò che attiene ai servizi sanitari e, al tempo stesso, investire le risorse recuperate per lo sviluppo, la crescita e gli investimenti”. RED/pg