(Acs) Perugia, 24 luglio 2019 - “Lunedì 29 luglio, almeno sembra, andrà in scena a Villa Umbra l’ennesimo episodio di un teatro dell'assurdo: come un coniglio che esce dal cilindro del mago, così torna alla ribalta, in piena ondata di calura, il nuovo Piano sanitario regionale. Un miraggio? Un colpo di calore? Un’insolazione della Giunta tutta? Senz’altro una situazione decisamente paradossale e comica, se non fosse profondamente offensiva nei confronti dell'istituzione regionale prossima alle elezioni”. Così il consigliere regionale Sergio De Vincenzi (Misto -Umbria Next) riferendosi all’iniziativa organizzata dall’Esecutivo regionale, nella scuola di Amministrazione pubblica.
De Vincenzi aggiunge che “ad essere offesi, oltre all’istituzione saranno sicuramente i cittadini umbri che chiedono una sanità e dei servizi socio-sanitari efficaci, funzionali e all’altezza delle tante tasse che annualmente pagano. Lunedì prossimo (https://tinyurl.com/y5s4nxwt), almeno così sembra – spiega l’esponente di opposizione -, assessori di una Giunta regionale che dovrebbe occuparsi solo di ordinaria amministrazione, un ex direttore della sanità regionale ‘ruotato’ per le note vicende di Sanitopoli, quattro direttori pro tempore che hanno trovato un documento già confezionato (con delibera 635 dell'8 maggio 2019) e dei sindaci precettati daranno luogo all’ennesima delle illusioni ottiche di questa legislatura Pd-Psi-Leu”.
“A riguardo – sottolinea De Vincenzi - basti ricordare che il Piano in questione, che non è mai transitato per la Terza Commissione in forza del regime di ordinaria amministrazione in esito alle dimissioni della presidente Marini, non potrà essere discusso e votato dall’Assemblea. E una sua pre-adozione sarebbe quindi risibile se non ridicola, vista l'imminente chiusura della X Legislatura. E allora a che pro mettere in campo ufficialmente un documento così importante, ma totalmente privo di legittimità e senza possibilità di applicazione alcuna, se non con l’obiettivo di prendere in giro i cittadini e le istituzioni con questo mega specchietto per le allodole?”.
Secondo il consigliere De Vincenzi si tratta “di una delle goffe mosse dell’Esecutivo che fanno pendant con l’attualissima storia dei trasporti che nasconde un insulto gravissimo agli elettori ed un ricatto politico ai sindaci: concedere i trasporti in cambio dello slittamento delle elezioni regionali al 2020. Comprendiamo che siamo alle ultime note del canto del cigno, ma occorrerebbe un po' di decenza. Auspico che tutta la coalizione di centrodestra si unisca in questa presa di posizione contro questo ennesimo atto di assurda tracotanza istituzionale che impone, ancora una volta, delle scelte scriteriate e senza legittimità istituzionale. Dunque – conclude De Vincenzi - si vada al voto, come ipotizzato, a fine novembre, senza nessun tipo di proroga surrettizia. Ogni mese ulteriore, con questa classe dirigente, può significare perdere metri di futuro”. RED/tb