SANITA’: “LA GIUNTA SI STA OCCUPANDO DELLE QUESTIONI DEL 118. LE NUOVE FIGURE PROFESSIONALI DEI DIPARTIMENTI SONO LEGGE DELLO STATO. NO AD UN ALTRO CENTRO AUTOTRAPIANTI” – L’ASSESSORE TOMASSONI IN III COMMISSIONE

L’assessore regionale alla Sanità, Franco Tomassoni, ha risposto in Terza Commissione ai quesiti sollevati durante le audizioni dei lavoratori del trasporto sanitario, dei rappresentanti sindacali dei veterinari e delle associazioni che si occupano dei malati oncoematologici dell’ospedale di Terni. Ha detto che la Giunta regionale si sta occupando della questione sollevata dai lavoratori delle ambulanze. La riorganizzazione dei Dipartimenti sanitari non comporta alcun depotenziamento dei servizi. Un centro di autotrapianti a Terni non si può fare.

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16 Giu 2012 01:00

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(Acs) Perugia, 16 giugno 2012 – “Il personale del 118 è un capitale umano e di esperienza che non intendiamo sottovalutare. Vogliamo superare il problema delle associazioni del trasporto sanitario rimaste fuori dalle gare. Visto che non lo abbiamo fatto nella fase di preadozione del testo di riforma, vedremo di inserire questa partita al momento dell’adozione del disegno di legge”: lo ha detto l’assessore regionale alla Sanità, Franco Tomassoni, rispondendo al primo dei quesiti che il presidente della Terza Commissione consiliare di Palazzo Cesaroni, Massimo Buconi, gli ha sottoposto nella riunione giovedì, dove sono state discusse le richieste avanzate durante le precedenti audizioni dei lavoratori della Croce bianca e dei sindacalisti di Cgil e Cisl per il trasporto sanitario, quindi quelle dei rappresentanti dei Dipartimenti sanitari e quelle delle associazioni che si occupano di oncoematologia nel nosocomio di Terni.

Non così per quanto riguarda le questioni sollevate dai rappresentanti sindacali dei veterinari, inerenti la riorganizzazione dei Dipartimenti sanitari con l’introduzione di nuove figure professionali, i coordinatori delle aree dipartimentali, che hanno sollevato le proteste dei rappresentanti dei veterinari. Questi ultimi avevano evidenziato a Buconi e agli altri membri della Terza Commissione che solo la Asl 3 ha applicato i dettami della delibera di Giunta relativa al riassetto dei Dipartimenti, lasciando intendere che le altre Asl umbre l’avevano ritenuta inapplicabile. L’assessore ha spiegato che la delibera della Giunta non è in alcun modo afflittiva per alcuno, essendo motivata dalla necessità di efficientazione e miglioramento dei servizi ed essendo anche slegata da considerazioni di tipo economico: “Non sono cambiamenti fatti per risparmiare – ha detto – e non c’è alcun depotenziamento dei servizi. Ci siamo adeguati con una delibera laddove altre Regioni hanno addirittura legiferato, mantenendo 4 aree dipartimentali invece delle tre previste dalla Riforma Bindi. Non abbiamo toccato i servizi, ma la loro organizzazione, cosa che compete in pieno all’Esecutivo regionale”.

Sull’inapplicazione della delibera di Giunta, il direttore generale della sanità, Emilio Duca, ha spiegato che “le altre tre Asl hanno già avviato le procedure di identificazione delle figure professionali necessarie, un provvedimento che riguarda tutti i dipartimenti, non solo quelli veterinari”, ed ha ribadito “sono norme dello Stato quelle che prevedono tali figure professionali che, nell’esercizio delle loro funzioni, sono anche operatori di polizia giudiziaria”. Alle problematiche sollevate dallo Scoet di Terni e dalle altre associazioni che si occupano di malati oncologici, l’assessore regionale alla Sanità ha risposto che “l’occasione più giusta per venire incontro alle loro richieste (posti letto, servizio infermieristico dedicato, spazi adeguati, privacy, ndr.) sarà offerta dalla ristrutturazione dell’ospedale di Terni, per la quale sono previsti 24 milioni di euro, di cui 6 già avviati. Non possiamo fare, invece, un reparto di oncoematologia a Terni, in linea con il riordino che abbiamo davanti di tutti i servizi sanitari, che prevedono comunque mobilità. Il numero dei ricoveri – ha aggiunto – non consente di prevedere un’area di degenza dedicata, con servizio medico e infermieristico autonomi.

Su quest’ultima comunicazione dell’assessore sono intervenuti alcuni consiglieri: Paolo Brutti (IdV) ha sottolineato che la richiesta “proviene da pazienti ai quali non si possono far sopportare ulteriori disagi” e che “quanto hanno detto in audizione i loro rappresentanti è di una certa gravità”. Rocco Valentino (Pdl) ha detto che “vista la loro condizione, la richiesta di avere una sala più grande di quattro metri per quattro e maggiore privacy quando arriva un fax sulle loro condizioni di salute, è una necessità da risolvere”. Gianluca Cirignoni (Lega) ha detto che “è un diritto di questi malati, che sono anche cittadini, che la convenzione stipulata anni addietro con la Regione, che prevedeva la possibilità di istituire un reparto di oncoematologia, venga rispettata”. A queste osservazioni l’assessore Tomassoni ha replicato dicendo che “si tratta di scelte impopolari, ma dobbiamo pure fare i conti – ha concluso – con una situazione che da qui al 2014 porterà ad una riduzione delle risorse fino a 140 milioni di euro. Piuttosto, il Governo dovrebbe affrontare seriamente una definizione dei Livelli essenziali di assistenza”. PG/pg

Ultimo aggiornamento: 16/06/2012