SANITÀ: “INFERMIERI INTERINALI NELL'USL UMBRIA 2. BASTA PRECARIATO A VANTAGGIO DI AGENZIE PRIVATE” - CARBONARI (M5S) PROPONE DI “UTILIZZARE GRADUATORIE ESISTENTI O DI FARE SUBITO PUBBLICI CONCORSI”

Il consigliere regionale Maria Grazia Carbonari (M5S) esprime preoccupazione per “l’utilizzo di ‘lavoro interinale’ nella sanità, una scelta che dovrebbe essere soltanto l’extrema ratio”. Secondo l’esponente pentastellata, infatti, da un suo accesso agli atti effettuato presso Usl Umbria 1 e 2 e Aziende ospedaliere umbre, “emergerebbe che la percentuale di infermieri e operatori socio sanitari a tempo determinato sarebbe intorno al 10-20 per cento del totale”.

Data:

22 Gen 2019 16:45

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(Acs) Perugia, 22 gennaio 2019 - “Una delle piaghe del mercato del lavoro è il precariato, una situazione sempre più diffusa e intollerabile che lascia nel limbo intere famiglie, oltre a creare terreno fertile per potenziali ingiustizie e scambi elettorali.
 Da un accesso agli atti effettuato presso Usl Umbria 1 e 2 e Aziende ospedaliere umbre, emergerebbe una percentuale di infermieri e operatori socio sanitari a tempo determinato intorno al 10-20 per cento del totale”. Così il consigliere regionale Maria Grazia Carbonari (M5S) che si dice preoccupata, soprattutto per “l’utilizzo di ‘lavoro interinale’ nella sanità, una scelta che dovrebbe essere soltanto l’extrema ratio”.

“Esso – spiega l’esponente pentastellata - è somministrato da agenzie private, che guadagnano un sovrapprezzo su ciascuna ora lavorata, utilizzando personale che solitamente non ha sostenuto uno specifico concorso pubblico, invece di attingere personale dalle graduatorie di concorsi già espletati e non scadute.
 Fino ad oggi la pratica del lavoro interinale per infermieri e operatori socio sanitari è rimasta abbastanza limitata in Umbria. È però preoccupante – rimarca - quanto starebbe avvenendo recentemente. Con delibera del direttore generale del 13 giugno 2018, la Azienda Usl Umbria 2 pur ‘confermando la necessità di proseguire con lo scorrimento della graduatoria esistente’ avrebbe deliberato ‘in via di urgenza, per far fronte alle criticità riferite alla gestione del personale infermieristico durante il periodo estivo’, di procedere alla somministrazione di personale interinale ‘per il periodo giugno - settembre 2018’ con un appalto stimato in oltre 200mila euro. Ci è stato comunicato che tale procedura sarebbe stata anche contestata formalmente nel periodo estivo dal Sindacato Fsi-Usae, con richieste di sospensione della delibera e attivazione delle procedure concorsuali, per un lavoro a tempo indeterminato evitando lo sfruttamento del precariato”.

Per Carbonari, “l'estate e le sue criticità forse si sarebbero protratte, perché con delibera del direttore generale del 28 dicembre 2018 l’Azienda USL Umbria 2, in considerazione del ‘persistere delle situazione di emergenza per quel che concerne il personale infermieristico’ avrebbe deliberato di affidare alla stessa agenzia privata il servizio di somministrazione per assistenza infermieristica e addirittura avrebbe indetto una procedura ristretta di ‘somministrazione di lavoro temporaneo per le esigenze tecniche e amministrative dell'Azienda USL Umbria 2’ per 48 mesi e un valore complessivo di spesa di appalto stimato in 10milioni 400mila euro oltre iva”.

“Ci chiediamo – continua Carbonari - quanti lavoratori potevano essere assunti a tempo indeterminato con una spesa complessiva di circa 10milioni 600mila euro? 
Con tali scelte la ‘somministrazione di lavoro’ rischia di diventare la regola, al posto del normale utilizzo di personale dalle graduatorie esistenti o l’indizione di nuovi concorsi pubblici.
 Porterò tale vicenda – assicura Carbonari - all’attenzione del Collegio sindacale e delle altre Autorità competenti affinché accertino la regolarità e il rispetto della legge di tali determinazioni.
 In ogni caso – conclude - troviamo questa scelta una follia ingiustificata, poiché determinerebbe maggiori costi per la Regione (che dovrebbe pagare un compenso all’agenzia interinale), rischiando di fare del precariato una condizione permanente anche nella sanità”. RED/as

Ultimo aggiornamento: 31/01/2019