(Acs) Perugia, 4 ottobre 2010 – In merito alle indagini della magistratura perugina nella Asl 3 (Foligno), il capogruppo dell’Udc, Sandra Monacelli interroga la Giunta regionale “per sapere se le notizie apprese corrispondano al vero ed eventualmente quali provvedimenti urgenti intenda adottare per restituire ai cittadini la fiducia nelle istituzioni ed in particolare in un corretto ed efficiente sistema Sanitario”.
Nel suo atto ispettivo, l’esponente centrista evidenzia come da “informazioni desunte dalla stampa emergono notizie su una indagine disposta già da alcuni mesi dalla magistratura umbra, che ha portato nella ASL 3 a perquisizioni e acquisizioni di documenti e informazioni, da cui sembrano venire a galla presunti contatti illeciti tra privati e pubblici amministratori. Dall’inchiesta che coinvolgerebbe politici e alcuni manager della Sanità di Foligno e Spoleto, - aggiunge - emergerebbe un sistema apparentemente ben controllato, in cui nulla avveniva per caso, e in tale contesto si ipotizzano gravi reati quali: peculato, abusi di ufficio, turbative d’asta, voto di scambio probabilmente finalizzato ad assunzioni e forniture”.
Per Sandra Monacelli “l’attuale terremoto giudiziario sta mettendo in discussione, per le dinamiche di gestione sugli appalti, per le nomine dei professionisti, per le assunzioni controllate e per i concorsi pubblici, il sistema sanitario umbro, ritenuto sino ad oggi un fiore all’occhiello nella propagandata patria del ‘buon governo’, dove – conclude - l’attenzione per le interminabili e ineliminabili liste d’attesa non è mai stata lontanamente paragonabile a quella per il ruolo d’elite nazionale nella gestione della spesa sanitaria regionale”. RED/as