SANITÀ: “ILLEGALE E ILLEGITTIMO AUMENTO TARIFFE PER PRESTAZIONI PROFESSIONALI IN REGIME 'INTRAMOENIA'” - VALENTINO (FI) PRESENTA INTERPELLANZA ALLA PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE, MARINI

Il consigliere regionale Rocco Valentino (FI) ha presentato una interpellanza alla Giunta regionale in merito “all'aumento illegittimo ed illegale delle tariffe per le prestazioni professionali in regime 'intramoenia'”. Valentino chiede , tra l'altro, “quali provvedimenti intende assumere la Giunta in merito alle irregolarità evidenziate nell'interpellanza in questione”, invitando lo stesso Esecutivo a “sottoporre le direttive intraprese al parere della Commissione consiliare competente dell'Assemblea legislativa visto che le 'norme di indirizzo' sono in realtà delle 'norme regolamentari'”, e se non ritenga, la Giunta, “doveroso e opportuno revocare, sospendere e/o modificare i provvedimenti adottati circa la predisposizione dei Regolamenti aziendali che disciplinano l'Attività libero professionale intramuraria”.

Data:

01 Ott 2014 01:00

Tempo di lettura:

3 minuti, 5 secondi

 

(Acs) Perugia, 1 ottobre 2014 – Il consigliere regionale Rocco Valentino (FI) ha presentato una interpellanza alla presidente della Giunta regionale, Catiuscia Marini sull' “aumento illegittimo ed illegale delle tariffe per le prestazioni professionali in regime 'intramoenia'”.

Dopo aver illustrato nell'atto ispettivo i criteri relativi allo svolgimento della libera professione intramuraria (prestazioni erogate al di fuori del normale orario di lavoro dai medici di un ospedale, i quali utilizzano le strutture ambulatoriali e diagnostiche dell'ospedale stesso a fronte del pagamento da parte del paziente di una tariffa), Valentino ricorda che “la Giunta regionale con deliberazione dello scorso mese di aprile ha  dettato norme di indirizzo per la predisposizione dei Regolamenti aziendali che disciplinano l'Attività libero professionale intramuraria- Alpi)”. E che, sempre la Regione “ha approvato il 'tariffario' per calcolare l’importo che il cittadino richiedente deve corrispondere a fronte della prestazione ricevuta. Tale importo costituisce la tariffa per la libera professione individuale e d'equipe che deve essere poi definita in ogni Azienda d’intesa con i dirigenti interessati”.

Valentino rileva che l'introduzione dei criteri di calcolo della prestazione professionale “contrastano con il rilievi fatti dal Consiglio di Stato con la recente sentenza n.474/2014  nella parte in cui determina misure di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie da parte dei cittadini con l'aumento delle tariffe delle prestazioni professionali dei medici in regime di 'intramoenia'. Nel  Tariffario, vengono introdotte alcune prestazioni che prevedono costi aggiuntivi per i pazienti che risulterebbero: illegittime perché non tengono conto di quanto stabilito dal Consiglio di Stato in ordine all'incremento dei costi della tariffa professionale posta a carico dei cittadini/utenti; illegali perché l'incremento viene destinato ad elargire compensi di prestazioni che l'utente non riceve e che addirittura vengono effettuate durante l'orario di lavoro  da parte del personale non dirigente che compone l'equipe;  illegali e fonte di danno alla Stato e alla Regione perché si prevede che il personale non dirigente possa non svolgere l'attività lavorativa per cui viene comunque retribuito anche quando dà sostegno al professionista che esercita l'attività professionale in regime di 'intramoenia'. Illegale – continua Valentino - è pure l'aver gravato il costo per il paziente del 5 per cento  per costituire un fondo da utilizzare per retribuire il personale dirigente che non presta o che non può prestare attività 'intramuraria'; illegale e extracontrattuale appare la disposizione per cui il personale non dirigente viene autorizzato a prestare un'attività lavorativa fuori dell'orario di lavoro. Prevedendo e definendo anche la corresponsione di un compenso di 30 euro/ora che va a gravare sull'utente quando invece dovrebbe essere a carico del medico che svolge attività 'intramoenia' e che decide di avvalersi di collaboratori che se, pubblici dipendenti, non possono svolgere più attività a meno che non decidano di avvalersi di contratti per-time ad almeno il 50 per cento. Infine illegittima e paradossale appare l'applicazione del Irap del 8,5 per cento sul costo della prestazione professionale che ingloba voci che non hanno nulla a che vedere con la tariffa professionale e che sono anche illegittime visto che vanno genericamente a finanziare fondi  del personale dirigente e non dirigente”.

Alla luce di tutto ciò, Valentino chiede sostanzialmente di sapere dalla Giunta regionale: “quali provvedimenti intende assumere in merito alle illegittimità e delle irregolarità evidenziate nell'interpellanza in questione”, ma anche, se non ritiene di “dover sottoporre le direttive intraprese al parere della Commissione Consiliare competente dell'Assemblea Legislativa visto che le 'norme di indirizzo' sono in realtà delle 'norme regolamentari', e se non ritenga “doveroso e opportuno revocare, sospendere e/o modificare i provvedimenti adottati circa la predisposizione dei Regolamenti aziendali che disciplinano l'Attività libero professionale intramuraria”. RED/as

Ultimo aggiornamento: 01/10/2014