(Acs) Perugia, 29 febbraio 2012 - “La decisione della Giunta regionale di introdurre il ticket sulle prestazioni sanitarie in regime di Intramoenia, scongiurando in questo modo ogni aumento del costo per le prestazioni pubbliche, rappresenta un atto sofferto ma obbligato, di fronte alla necessità di garantire la copertura dei 10,9 milioni di euro chiesti per legge dal Governo nazionale a titolo di compartecipazione”. Così il capogruppo regionale del Prc-Fds, Damiano Stufara per il quale, “adesso è necessario dare pieno seguito a questa scelta, a ragione definita di equità, riducendo le liste d'attesa e combattendo l'evasione fiscale connessa alle visite specialistiche”.
Per Stufara, “è bene non sottovalutare la portata delle misure adottate dal Governo rispetto alla sanità pubblica: l'effetto congiunto dei tagli ai trasferimenti per le Regioni e dell'obbligo alla compartecipazione per le prestazioni sanitarie mettono a rischio la tenuta stessa del sistema di assistenza sanitaria realizzato nel corso di questi anni in Umbria, un'eccellenza che è prioritario salvaguardare nei suoi caratteri di universalità, prossimità e natura pubblica. Le scelte di equità – spiega il capogruppo di Rifondazione comunista - si misurano in base al contesto politico-economico vigente. Di fronte all'ingiustizia sociale messa in atto dal Governo, circoscrivere l'introduzione dei ticket per le sole visite private è dunque una scelta di buon senso”.
“Il sistema dell'Intramoenia – osserva Stufara - ha conosciuto negli anni uno sviluppo su cui sarebbe ormai necessario aprire una discussione intellettualmente onesta. Le continue proroghe alla possibilità di effettuare le visite in studi privati o cliniche (l'ultima, per fortuna solo fino al Giugno 2012, da parte del Governo Monti), l'evasione connessa a tale situazione, le enormi differenze di prezzo per le prestazioni a seconda del medico (su cui giustamente la presidente Marini ha richiamato l'attenzione), delineano un quadro tutt'altro che trasparente. Ciò – aggiunge - non toglie l'esigenza di intervenire sulle criticità che ogni giorno i cittadini incontrano nell'accesso alle prestazioni sanitarie pubbliche, che spesso inducono chi se lo può permettere alle visite presso i privati. In questo senso – conclude Stufara - il gruppo regionale del Partito della Rifondazione comunista per la Federazione della sinistra ritiene che l'intervento sulla durata delle liste di attesa, su cui pesa il legittimo sospetto di un loro allungamento per spingere i pazienti verso gli studi privati dei professionisti, costituisca un'urgenza che non può e non deve essere sottaciuta”. RED/as