(Acs) Perugia, 7 settembre 2010 - “Il piano di riduzione dei servizi socio-assistenziali per disabili e anziani predisposto dall'ASL 4 e dal Comune di Terni evidenzia drammaticamente le difficoltà con le quali la Regione e le amministrazioni locali si devono confrontare a seguito degli insostenibili tagli lineari imposti dal governo centrale alla spesa pubblica per il welfare, che compromettono la possibilità stessa di erogare servizi essenziali per garantire la coesione sociale e l'occupazione di centinaia di lavoratori”. Così il capogruppo di Rifondazione comunista, Damiano Stufara, per il quale “occorre, però, anche scongiurare l'instaurarsi di un clima di confusione e d'incertezza, dove, invece di colpire gli sprechi, ad essere sacrificato potrebbe essere il diritto alla cura e all'assistenza dei cittadini”.
“Nell'immediato – sostiene il capogruppo del Prc-Fed.Sin. - occorre trovare una soluzione socialmente equa alle difficoltà presenti, che possono e devono essere affrontate collegialmente. Il primo passo – spiega - deve essere quello di sospendere il piano di riduzione dei servizi proposto dall'ASL 4 e di assumere in modo chiaro ed inequivocabile l’impegno di garantire a tutti gli operatori il mantenimento del posto di lavoro e della continuità del reddito, in nome di un principio di responsabilità che deve accomunare l'Amministrazione Pubblica e quella dell'Azienda Sanitaria.
In secondo luogo – continua Stufara - si pone l'esigenza di avviare da subito la discussione sul nuovo bando per l'affidamento dei servizi, al fine di arrivare ad una convenzione tra l'ASL e l'ATI che si aggiudicherà la gestione che sia centrata realmente sulle esigenze dell'utenza nel territorio e che consenta di verificare puntualmente la qualità e la quantità delle risorse investite nel settore, ad esempio differenziando, già nel bando di gara, i diversi ambiti e la spesa dedicata ad ognuno di essi”.
Per Stufara “è necessario fare chiarezza in merito all'andamento della spesa nel settore socio-assistenziale, dove da troppo tempo si è persa la capacità, da parte dell’amministrazione cittadina e dell'Azienda Sanitaria Locale, di analizzare in modo professionale il sistema delle prestazioni assistenziali finora vigente, in relazione all'evoluzione dei bisogni. E’ quindi, metodologicamente errato – continua - pensare di conseguire gli obiettivi di rientro della spesa operando semplicemente dei tagli alle ore di servizio. Lo sforamento del budget impone operazioni di riordino e di razionalizzazione che devono essere concertate con le associazioni degli utenti e le rappresentanze sindacali dei lavoratori”.
Secondo Stufara, pensare di poter accomunare nell'assegnazione dei servizi realtà molto differenti fra loro, come quelle degli anziani, dei disabili e dei minori, “è un errore metodologico che il territorio non si può più permettere; al contrario, il nuovo appalto offre la possibilità di ripristinare un livello adeguato di efficienza e di integrità nell'offerta complessiva dei servizi socio-assistenziali. Solo in questo contesto – dice - sarà opportuno affrontare il tema posto dall'assessore regionale alla sanità Riommi, che parla di una spesa socio-assistenziale pro-capite nel distretto 1 dell'ASL 4 (Terni) molto più alta rispetto al resto del territorio umbro. Occorre verificare ed eventualmente validare tali dati affinché si possa sviluppare un confronto serio e costruttivo volto alla rimodulazione dell'offerta di servizi e prestazioni a partire dai diritti dei cittadini e dalla necessità di tutelare i lavoratori e le lavoratrici”.
Stufara invita quindi l'amministrazione pubblica “ad assumersi le proprie responsabilità rispetto alla programmazione ed al monitoraggio degli interventi nel settore, responsabilità – sottolinea - che per troppo tempo è stata delegata ai gestori dei servizi con le continue proroghe del vecchio appalto, rendendo problematica la gestione del bilancio. Il Gruppo consiliare del PRC in Consiglio Regionale – conclude - seguirà da vicino la vicenda per assicurare la difesa degli interessi dei portatori dei bisogni e degli operatori del settore”. RED/as