SANITÀ: “FORNIRE CURE ADEGUATE ALLE PERSONE AFFETTE DA DISFUNZIONI CRANIO CERVICO MANDIBOLARI O DELLE ARTICOLAZIONI TEMPORO MANDIBOLARI” - UNA INTERROGAZIONE DI MONACELLI (UDC)

Il consigliere regionale dell'Udc ha presentato una interrogazione sulla situazione delle persone  affette da disfunzioni cranio cervico mandibolari o disfunzioni delle articolazioni temporo mandibolari. Monacelli chiede alla Giunta come intende affrontare il problema del rimborso delle spese sostenute dai pazienti che non hanno ricevuto assistenza presso le strutture sanitarie dell'Umbria e se verrà attivato un Centro odontoiatrico regionale per curare queste patologie.

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30 Ott 2010 01:00

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(Acs) Perugia, 29 ottobre 2010 – Spiegare come verrà affrontato il problema dei rimborsi delle spese già sostenute fuori regione dai pazienti affetti da disfunzioni cranio-cervico-mandibolari (dccm) o disfunzioni delle articolazioni temporo-mandibolari (atm), che non hanno ricevuto assistenza presso le strutture sanitarie dell'Umbria, e se verrà attivato un Centro odontoiatrico in Umbria, con il preciso scopo di trattare segni e sintomi della disfunzione cranio-cervico-mandibolare, al fine di dare una risposta adeguata ed evitare altri disagi a persone già provate dalla malattia. Sono le richieste che Sandra Monacelli (Udc) rivolge alla Giunta regionale attraverso una interrogazione depositata oggi.

 

“Lo Statuto della Regione Umbria – spiega Monaclli - afferma che 'la Regione promuove la salute quale diritto universale e provvede ai compiti di prevenzione, cura e riabilitazione mediante il servizio sanitario regionale, assicurando il coinvolgimento degli utenti, dei cittadini, delle associazioni di volontariato e delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale e garantendo la qualità delle prestazioni'. Ciò nonostante si sono verificati casi di negata assistenza da parte dell'Asl 3 a cittadini affetti da dccm e atm, i quali, costretti a loro volta a rivolgersi fuori regione, si sono visti rifiutare anche la possibilità di un rimborso almeno parziale delle spese sostenute. Nella precedente legislatura, rispondendo ad analoga interpellanza, l'allora assessore alla Sanità Maurizio Rosi ammetteva che l'assistenza a soggetti affetti da tale patologia non trova nella nostra regione una risposta adeguata, situazione che risulta ancora in essere”.

 

Monacelli evidenzia che “la limitrofa Regione Toscana, nel 2001, ha assunto importanti misure per le persone affette da queste patologie in questione, in termini di accesso alle cure e di rimborso delle prestazioni, nell'ottica del diritto del cittadino a ricevere trattamenti sanitari tempestivi e qualificati, mostrando quindi una soluzione percorribile anche nella nostra regione”. Il capogruppo regionale dell'Udc conclude ricordando che “il Piano sanitario regionale 2009-2011 prevede, per rispondere pienamente alla disponibilità di nuove strategie terapeutiche che necessitano di maggiore appropriatezza, l'attivazione di reti cliniche per patologie e sistemi di cura, le quali, integrate con la rete ospedaliera e quella dei servizi territoriali, possa garantire la presa in carico dei bisogni di salute nel modo più appropriato e tempestivo possibile”. RED/mp

Ultimo aggiornamento: 30/10/2010