(Acs) Perugia, 30 giugno 2011 –Da domani a Gubbio, nei pressi l'ex ospedale, sarà finalmente operativa per dodici ore giornaliere un'ambulanza non medicalizzata che di fatto rappresenta un potenziamento del pronto intervento (118) per tutto il territorio dell'Alto Chiascio e dà una prima risposta concreta all'esigenza dei cittadini, portate alla attenzione delle istituzioni con una lunga mobilitazione spontanea e una raccolta di firme che ha superato le 10.000 adesioni. Lo ricorda Andrea Smacchi, consigliere regionale del Pd, che considera l'avvio del nuovo servizio, “un punto di partenza molto importante, teso a potenziare e qualificare i servizi per i cittadini in alta Umbria, frutto anche del positivo cammino intrapreso dal direttore generale, Andrea Casciari.
Di fatto, aggiunge Smacchi, “con la messa in funzione di una terza ambulanza, migliorerà il servizio di pronto intervento in tutto il territorio dell'Alto Chiascio, a partire dal comune di Gualdo Tadino che sarà raggiunto molto più facilmente dalle due ambulanze già operative all'interno del presidio ospedaliero di Branca. Un miglioramento complessivo – prosegue il consigliere - che si sposa perfettamente con la riforma del sistema dell'emergenza al quale sta lavorando la Regione per recepire le istanze della Direttiva europea in materia, le cui linee guida prevedono sostanzialmente tre aspetti: il 118 si trasformerà in 112 diventando numero unico dell'emergenza; le centrali operative saranno ridotte da tre ad una; entrerà in funzione un servizio di elisoccorso in collaborazione con la Regione Marche”.
In questa logica, nei prossimi giorni, dopo aver verificato le eventuali compatibilità di carattere giuridico–normativo, per Smacchi, “sarà molto importante operare per l'estensione, anche in Alto Chiascio, del nuovo e più qualificato servizio di 118 che partirà da domani nei comuni di Umbertide e Città di Castello, a seguito della chiusura della gara di appalto. Questo consentirebbe di avere ambulanze nuove, tecnologicamente all'avanguardia e sicuramente dotate di apparecchiature moderne che andrebbero a sostituire mezzi con ormai più di 400 mila chilometri di percorrenza. Ad integrazione del nuovo servizio, sarà molto importante – conclude Smacchi – l'auspicabile posizionamento di due auto mediche (con a bordo un autista, un infermiere qualificato o un medico) negli ospedali di Branca e Città di Castello per consentire una copertura di 24 ore dell'emergenza in tutto il territorio”. GC/gc