(Acs) Perugia, 12 luglio 2010 – Il capogruppo della Lega Nord Umbria, Gianluca Cirignoni, ha presentato un’interpellanza alla Giunta regionale per conoscerne gli intendimenti a proposito del contrasto agli elevati indici di fuga dei pazienti dalla Asl 1 di Città di Castello, come si evince – spiega Cirignoni - “dallo studio pubblicato a dicembre 2009 dalla Direzione sanità e servizi sociali della Regione Umbria sulla mobilità passiva interregionale, che evidenzia come il distretto numero 1 della Asl 1, avente il suo punto centrale nell' ospedale di Città di Castello, è quello con gli indici di fuga più elevati verso strutture sanitarie di fuori regione. Questo studio – prosegue - è un campanello d'allarme sull'operatività dell' ospedale altotiberino, che non possiamo trascurare. Per questo abbiamo provveduto ad interpellare la Giunta regionale su ciò che intenderà fare per individuare e contrastare le problematiche che sono all'origine degli elevati indici di fuga e per far sì che l'ospedale di Città di Castello torni ad essere un punto di riferimento importante per la cura della maggior parte delle patologie mediche”.
“In particolare – continua - i settori sanitari che fanno registrare migrazioni di pazienti elevate e fuori norma sono quelli oculistico, ortopedico, cardiovascolare, e per l'applicazione di protesi di anca e ginocchio. Esaminando i dati – secondo il capogruppo della Lega Nord Umbria - si può notare come gli indici siano diversi tra i due ospedali principali della asl 1, prefigurando una diversa operatività delle due strutture ospedaliere, con l’ospedale di Città di Castello maglia nera rispetto a quello di Branca. L'importanza del raggiungimento del pareggio economico di gestione – conclude - non può prevalere sulla qualità della prestazione sanitaria, ed il ricorso alla flessibilità e al precariato per regolare i rapporti di lavoro con il personale medico, paramedico e ausiliario contrasta con il conseguimento di un servizio di qualità”. RED/pg