Sanità: “Per centrare gli obiettivi fissati dal PNRR le prestazioni da erogare ai cittadini umbri dovranno aumentare di più del doppio rispetto a quelle effettuate ad oggi”

Meloni (Pd) commenta i dati della Fondazione Gimbe

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22 Mar 2024 14:04

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(Acs) Perugia, 22 marzo 2024 - “Da oggi in poi non si potrà più dire che i mali della sanità regionale sono un’eredità del passato. Con una popolazione anziana in continuo aumento, la Fondazione Gimbe stima che per centrare gli obiettivi fissati dal PNRR le prestazioni da erogare ai cittadini umbri dovranno aumentare, da qui al 2026, di più del doppio rispetto a quelle effettuate ad oggi (ovvero +132%). Ciò significa che se il sistema sanitario pubblico non verrà rimesso al centro delle politiche regionali, l’Umbria rischia di peggiorare ulteriormente. E questo non possiamo più permettercelo”: è il commento della capogruppo del Partito democratico, Simona Meloni, sugli ultimi dati forniti.


“Una pietra tombale - secondo Meloni - sulla propaganda scorretta e speciosa, portata avanti in questi quattro anni di governo della destra, apposta dalla Fondazione Gimbe, ovvero da un organo indipendente che ha tra le sue finalità anche quella di valutare le performance dei sistemi sanitari regionali. L’Umbria, nel decennio 2010-2019, ovvero negli anni in cui a governare la regione è stato il centrosinistra, ha superato di gran lunga la media nazionale rispetto agli adempimenti legati ai livelli essenziali di assistenza. Ciò significa che in quel decennio le prestazioni sanitarie garantite sono arrivate  all’85,9% con saldo positivo anche nell’analisi della mobilità sanitaria, segno che da fuori regione la sanità umbra era ancora attrattiva perché considerata di qualità. Oggi lo scenario è completamente cambiato. I cittadini si trovano quotidianamente di fronte un’altra realtà, fatta di mancate prestazioni, agende chiuse e liste d’attesa insostenibili che portano a rivolgersi al privato. Il combinato disposto tra gli errori commessi dalla presidente Tesei e dalla sua Giunta durante il periodo della pandemia, il deficit di bilancio accumulato in quel periodo, a cui sono seguiti tagli lineari sanguinosi, e in virtù di una riorganizzazione del sistema sanitario caratterizzata solo da false partenze, incongruenze e abbandoni eclatanti da parte di numerosi direttori apicali e personale medico altamente specializzato, ci ha portato ad essere tra le regioni più in difficoltà su questo versante”. RED/PG
 

Ultimo aggiornamento: 25/03/2024