(Acs) Perugia, 2 luglio 2020 - “Le dichiarazioni rese dall’assessore alla Sanità, Luca Coletto, in merito ad un possibile buco di bilancio della sanità dell’Umbria, non tengono conto di un fatto che appare degno di nota: la stessa Giunta regionale, non più tardi del 29 giugno scorso, ha approvato il bilancio di esercizio 2019 della ‘Gestione sanitaria accentrata’, con un utile di esercizio a consuntivo di Euro 110.102,44, un valore della produzione di 75.317.100,70 euro e costi della produzione per 75.668.722,76 euro”. Lo affermano i consiglieri regionali Fabio Paparelli, Donatella Porzi, Tommaso Bori, Michele Bettarelli e Simona Meloni (Pd), evidenziando che “come si evince dalla relazione sul grado di raggiungimento degli obiettivi economico-finanziari del sistema sanitario umbro, effettuata dal Certificatore Terzo, con D.G.R. n. 835 del 28.06.2019, la Giunta ha dato atto che nessuna Azienda Ospedaliera regionale risulta soggetta a Piano di Rientro, avendo entrambe assicurato il rispetto dei parametri relativi a volumi, qualità ed esiti delle cure e conseguito l’equilibrio di bilancio anche con riferimento ai ricavi determinati come remunerazione delle attività”.
“Visto che dal 2013 al 2018 la sanità umbra è stata riconosciuta - proseguono i consiglieri di minoranza - dal ministero della Salute come ‘Regione benchmark’ a seguito del conseguimento delle migliori performance sui costi standard presi a riferimento per l’intero sistema sanitario nazionale, non si capisce quali siano le reali motivazioni che hanno spinto l’assessore alla Sanità, a seguito di dichiarazioni sguaiate di un senatore della Lega, a dichiarare che, per colpa delle amministrazioni precedenti, la sanità umbra avrebbe più di 10 milioni di debiti. Invitiamo dunque - concludono - l’assessore Coletto e il suo partito, a farsi carico di eventuali responsabilità sugli atti che loro stessi hanno approvato e che certificano l’esatto contrario di quanto vanno affermando sui giornali”. RED/mp