SANITÀ: “BENE LA BREAST UNIT ALL'OSPEDALE DI CITTÀ DI CASTELLO, ADESSO SERVE UN RAFFORZAMENTO DEL PERSONALE E DELLE STRUMENTAZIONI DEL LABORATORIO DI ANATOMIA PATOLOGICA” - NOTA DI MANCINI (LEGA)
10 Giu 2017 14:15
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(Acs) Perugia, 10 giugno 2017 – “Il nuovo centro poliambulatoriale dell'ospedale di Città di Castello dove è stata riallocata la Breast unit per gli esami di senologia e dove si trovano diversi altri servizi importanti per i cittadini, non potrà che accrescere, unitamente alla professionalità già dimostrata dal personale medico e non medico, le potenzialità del nosocomio tifernate, grazie a un'operazione che parte da lontano, con l'allora direttore Panella e culmina con l'inaugurazione di ieri. Nei prossimi giorni mi recherò personalmente a verificare il funzionamento della nuova struttura, pronto a raccogliere informazioni propositive da tutti e anche le eventuali criticità, qualora dovessero verificarsi”: lo afferma il consigliere regionale Valerio Mancini (Lega-vicepresidente dell'Assemblea legislativa).
“L'ulteriore obbiettivo a portata di mano – continua Mancini – è la riduzione dei tempi di risposta agli esami importantissimi che confluiscono nel laboratorio di anatomia patologica: di fatto la Breast unit è legata ad un protocollo che individua l'eventuale patologia dopo un attento e scrupoloso esame, determinando anche le successive cure, sempre più personalizzate . É evidente la necessità di un rafforzamento dal punto di vista del personale medico, tecnico e delle strumentazioni, proprio per mettere a valore le grandi risorse umane e professionali che vi lavorano e in considerazione del fatto che la nuova struttura dell'ospedale tifernate è ora in grado di attrarre più utenti anche da fuori regione, auspicando un incremento dei numeri delle prestazioni, già oggi alquanto significativo”.
“Non di meno – aggiunge - tra poco avremo importanti novità in merito alla prevenzione e allo studio dei tumori gastrici, con progetti in itinere prossimi al loro avvio con ulteriore carico di lavoro per tutta la struttura, accogliendo pienamente le mie proposte fatte un anno fa e recepite responsabilmente sia dalla struttura tecnico-amministrativa che politica”.
“Sarebbe anche il caso – conclude Mancini – che si dia finalmente un nome all'ospedale di Città di Castello, magari mutuandolo dai nomi dei santi della nostra terra, pur restando aperti a tutte le proposte che dovessero essere messe in campo”. RED/pg
