SANITÀ: “ALLARME PER IL DESTINO DELL'OSPEDALE DI BRANCA” - INTERROGAZIONE DI GORACCI (CU) SUL REPARTO DI UROLOGIA
Il consigliere regionale Orfeo Goracci (Comunista umbro) lancia l'allarme sul destino dell'ospedale di Branca. Per questo ha presentato un'interrogazione alla Giunta sul “sostanziale smantellamento” del reparto di urologia durante l'estate, una delle “punte di diamante” dei servizi offerti ai cittadini. Un segnale, per Goracci, del “progressivo depotenziamento” della struttura che deve essere fermato.
24 Giu 2014 01:00
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(Acs) Perugia, 24 giugno 2014 – Il consigliere regionale Orfeo Goracci (Comunista umbro) lancia l'allarme per il destino dell'ospedale di Branca. Per questo ha presentato un'interrogazione alla Giunta di Palazzo Donini per sapere se siano vere le notizie relative allo smantellamento del reparto di urologia dell'ospedale di Branca, una delle “punte di diamante” della struttura. Per Goracci i cittadini sarebbero penalizzanti se fosse confermata l'intenzione di sospendere le attività ordinarie e di urgenza del reparto nei mesi estivi, mantenendo l'ambulatorio aperto solo la mattina dal lunedì al venerdì. L'interruzione dell'urgenza dal 25 luglio al 15 settembre, infatti, costringerebbe i pazienti a servirsi dell'ospedale di Città di Castello. Scelte che farebbero di questo territorio “la Cenerentola della sanità regionale”. Per questo Goracci chiede “se non sia il caso di evitare ogni disagio per la comunità, tornando eventualmente indietro rispetto a scelte penalizzanti per le popolazioni interessate” e “se non sia il caso di porre in essere tutte le azioni più efficaci per tutelare la permanenza di questo presidio, frenando per questa via un progressivo depotenziamento che, quantunque negato a parole, si sta nei fatti verificando, al di là dei problemi legati alla stagionalità del servizio”. Inoltre il consigliere regionale domanda “quali indirizzi si intendono affermare, nel dettaglio, rispetto al funzionamento ed alla pianificazione dei servizi di urologia a livello regionale”.
L'interrogazione, secondo Goracci, si rende necessaria perché “le comunità dell'eugubino-gualdese da tempo si vedono minacciate nel livello di copertura dei servizi socio-sanitari loro offerti, con specifico riferimento, in primo luogo, alla funzionalità ed efficienza del nosocomio di Branca”. Un processo evidenziato dalla recente scelta della Regione di riconvertire alcuni posti letto dell'ospedale in posti di residenza sanitaria assistenziale “mettendo a repentaglio, in maniera sconsiderata, il carattere di emergenza-urgenza del presidio sanitario di Branca, con il rischio di un declassamento dello stesso a ospedale di comunità”. Una situazione che si aggraverebbe con “il depotenziamento del reparto di urologia, una delle punte di diamante dei servizi offerti dalla struttura, apprezzata per la professionalità degli operatori e la capacità di fornire riposte efficaci, di qualità, ai bisogni delle comunità interessate”. Si parla, infatti, “di una sostanziale sospensione delle attività ordinarie e di urgenza del reparto nei mesi estivi, con la permanenza in funzione solo ed esclusivamente delle prerogative ambulatoriali, che non verrebbero comunque garantite nemmeno nell'intero arco della settimana e durante tutto il corso della giornata, ma dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 14”. Scelte che comporterebbero per i pazienti “l'obbligo di recarsi presso le strutture sanitarie di Città di Castello, almeno per i casi di urgenza chirurgica”.
Per Goracci, se venissero confermate, queste decisioni “si manifesterebbero chiaramente come prodromi di uno smantellamento del reparto in questione, a vantaggio sicuramente di altre realtà, aprendo un vulnus all'interno dell'eugubino-gualdese, le cui popolazioni hanno imboccato per prime la via della razionalizzazione dei servizi socio-sanitari e ne hanno pagato gli inevitabili prezzi e sacrifici, a partire dal varo dell'ospedale unico”. Secondo il consigliere regionale i cittadini non hanno bisogno “di vacue parole e di roboanti frasi, bensì di fatti concreti. Troppo spesso ci sono state parole rassicuranti, da settori della politica regionale, sull'impegno per un ottimale funzionamento dell'ospedale di Branca, anche quando tutto sembrava e sembra marciare in senso opposto agli intenti dichiarati”. RED/dmb
