SANITÀ (2): SI È SVOLTA A PALAZZO CESARONI L'AUDIZIONE SULLE PROPOSTE DI LEGGE RELATIVE A “NOMINA DEI DIRETTORI DELLE AZIENDE SANITARIE E OSPEDALIERE E TRASPARENZA DELLE PROCEDURE”

Si svolta a Palazzo Cesaroni l'Audizione convocata dalla Prima Commissione del Consiglio regionale per avviare il confronto con le categorie sociali sui testi delle 3 proposte di legge (2 del Pdl e 1 dell’Idv) che mirano a riformare le procedure di nomina e valutazione dei direttori delle aziende ospedaliere e delle aziende unità sanitarie locali. Raccoglie consensi l'idea di ridurre l'influenza dei partiti nelle nomine e di introdurre criteri di valutazione più oggettivi.

Data:

12 Gen 2011 00:00

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(Acs) Perugia, 12 gennaio 2011 – Ha avuto luogo oggi pomeriggio nella sede del Consiglio regionale dell'Umbria l'Audizione convocata dalla Prima Commissione consiliare per avviare formalmente l'iter delle 3 proposte di legge (presentate da Italia dei valori e Pdl) che propongono modifiche ai criteri e alle procedure di scelta e valutazione dei direttori della Aziende sanitarie e ospedaliere. All'incontro partecipativo hanno preso parte Marsilio Francucci, della Federazione Sindacale Medici Dirigenti (FesMed) e Fosco Giraldi, della Cisl regionale.

Per Francucci “esiste un problema più generale: puntare sulla qualità dei servizi, cosa che può avvenire garantendo adeguate competenze professionali e dotazioni tecnologiche opportune, assicurando il rispetto delle regole nelle strutture. È importante che la selezione e la valutazione delle competenze professionali dei direttori avvengano riducendo l'influenza dei partiti politici. Il bando di selezione dovrà chiarire quali capacità sono richieste, mentre la Commissione di valutazione dovrebbe avere un ruolo più stringente nella definizione delle competenze ed essere formata da professionisti provenienti da fuori regione, per poter contare sulla massima libertà di scelta. Sarebbe opportuno introdurre una distinzione tra chi nomina i direttori generali e chi ne valuta l'operato”.

Giraldi si è soffermato sulla necessità di ridurre “i larghi spazi di discrezionalità ora esistenti. La Regione dovrebbe valutare la congruità delle scelte dei direttori generali anche in base ai risultati dei singoli dipartimenti. Esiste una contraddizione tra la libertà di scelta (dei primari) che viene riconosciuta ai direttori generali e la mancanza di verifica dei risultati conseguiti. Nella proposta di legge del Pdl c'è un interessante tentativo di limitare la libertà di scelta, inquadrandola all'interno di una graduatoria. Appare anomalo l'utilizzo dell'articolo “15septies” per la nomina dei primari, che poi ricoprono l'incarico anche per 15 anni quando invece dovrebbe trattarsi di uno strumento eccezionale. Trovo opportuna la previsione di una partecipazione del Consiglio regionale alla scelta e all'individuazione dei nominativi di chi concorrerà per l'incarico: il direttore generale non può rimanere in carica più della Giunta regionale, dato che viene nominato proprio per applicarne le scelte politiche. Il Consiglio regionale dovrebbe vincolare il presidente della Giunta a non nominare direttori generali che restino in carica oltre la durata della legislatura. Complessivamente non si tratta di prevedere un sistema di controllo dei direttori generali quanto piuttosto di verificare la congruità tra le scelte politiche e quelle amministrative: non è però pensabile una verifica dopo 1 solo anno, sarebbe troppo presto. Meglio ipotizzarla allo scadere del 3° anno”. MP/mp

Ultimo aggiornamento: 12/01/2011