(Acs) Perugia, 22 giugno 2010 - “La Ru 486 è uno strumento farmacologico che banalizza una procedura molto delicata, quale è l'aborto, lascia sole le donne e deresponsabilizza i più giovani. Auspico che la Regione Umbria segua il modello del Piemonte e del Veneto, dove i rispettivi governatori hanno dichiarato che la pillola abortiva deve rimanere 'nei magazzini'". Lo dichiara il consigliere regionale del Pdl Maria Rosi, facendo riferimento a quanto emerso durante la “Giornata d'informazione sull'interruzione di gravidanza medica – Ru486” (svoltosi lunedì scorso all'hotel 4 Torri di perugia), “durante la quale sia l'assessore Riommi che le associazioni ostetrici e ginecologiche hanno auspicato che il percorso regionale si concluda con la gestione della pillola abortiva da parte delle Asl”.
“E' vero che c'è la legge 194 – sottolinea Maria Rosi - ma è anche vero che la nostra Costituzione tutela il diritto alla vita ed è nostro compito difenderla. Trovo non sia coerente il comportamento di alcuni politici che vanno a far visita alle istituzioni cattoliche dichiarandosi in linea con il loro pensiero, ma poi nella macchina legislativa lavorano per 'mortificare' quelli che sono i valori cristiani. Il mio impegno in Consiglio regionale – conclude - sarà rivolto verso la tutela della vita, della famiglia e dei valori”. MP/mp