(Acs) Perugia, 6 novembre 2013 – Il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Fd'I) ritiene “auspicabile” l'alienazione ai privati della Rocca d'Aries a Montone e della tenuta di Caicocci a Umbertide, entrambe di proprietà regionale. “La Regione Umbria – spiega l'esponente di Fd'I - ha un bilancio talmente rigido che non ha più la possibilità di permettersi un abnorme patrimonio immobiliare improduttivo. Una vendita mirata a privati può invece produrre ricchezza e positività per i territori interessati: lo dimostrano le alienazioni di casolari e cubature nel comune di Pietralunga, le quali, pur effettuate con procedure lente, errate e clientelari, hanno prodotto infatti un positivo indotto in quel territorio”.
Secondo Lignani Marchesani, il problema per Caicocci e Rocca d’Aries, “è casomai inverso: è probabilmente difficile trovare acquirenti ma, qualora si trovassero, dovremmo tenerne debito conto, considerato che sarebbero persone e società dalle capacità reddituali non comuni e quindi potenziali volani dello sviluppo del territorio. Invocare una sorta di 'primazia' del pubblico – spiega - , quando non ci sono più risorse non solo per mantenere un bene, ma nemmeno per promuovere progetti di sinergie tra Enti, è come abbaiare alla luna. Diverso, come per il caso di Rocca d’Aries – aggiunge Lignani Marchesani -, sarebbe invocare la finalità sociale della proprietà, anche privata, tra l’altro espressa nella nostra Costituzione, promuovendo appositi vincoli di Sopraintendenza, che prevedono per beni di pregio artistico la possibilità di visite e accessi in determinate giornate. Da escludersi invece, affidamenti populistici a cooperative o disoccupati – sottolinea l'esponente di Fd'I -, previsti in demagogiche proposte di legge che finirebbero per essere, dietro le utopie di improbabili falansteri, gli ennesimi 'carrozzoni' che socializzano costi e perdite e privatizzano improbabili utili, con ulteriori insostenibili aggravi per le casse pubbliche”. RED/tb