“Riportare in Umbria il Provveditorato dell'amministrazione penitenziaria”

L’Assemblea legislativa approva la mozione di Puletti e Mancini (Lega)

Data:

11 Lug 2023 15:15

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(Acs) Perugia, 11 luglio 2023 - L’Aula di Palazzo Cesaroni, con 11 voti favorevoli della maggioranza e 4 astensioni dei consiglieri della minoranza, ha approvato la mozione firmata dai consiglieri Manuela Puletti e Valerio Mancini (Lega) che impegna la Giunta regionale a intervenire “affinché la sede del provveditorato dell'Amministrazione penitenziaria venga riportata in Umbria”.

Illustrando l’atto in Aula, la prima firmataria Puletti ha sottolineato di essere consapevole della “difficoltà della sfida, ma l'Umbria, in termini di sicurezza e numeri di polizia penitenziaria sta subendo anziché ricevendo. L'auspicio è che nelle sedi opportune possa essere rimarcata la necessità di riportare la sede del Provveditorato dell'amministrazione penitenziaria nella nostra regione. Sappiamo di situazioni di violenza nelle nostre carceri, soprattutto negli istituti di Terni e Spoleto. Gli agenti di polizia penitenziaria sono costantemente costretti a turni estenuanti, al poco rispetto da parte dei detenuti e alla mancanza di ferie, situazioni che spesso provocano una condizione psicologica che si riversa sulla loro quotidianità. Se non riusciamo a riportare in Umbria il Provveditorato diventiamo una sorta di succursale della Toscana. La presidente Tesei, sul tema, ha incontrato il sottosegretario Ostellari che ha poi effettuato un sopralluogo su Terni e Spoleto ed a breve tornerà per visitare le carceri di Perugia ed Orvieto. I temi che la Presidente ha sottolineato sono stati la carenza degli organici, ma anche la soluzione che riguarda la spartizione delle risorse per cui è importante rivederne i criteri. L’accorpamento in un unico Provveditorato per l’Amministrazione penitenziaria sta facendo registrare in Umbria un continuo aumento della popolazione carceraria, proveniente per lo più dagli istituti penitenziari toscani, che sta compromettendo le direttive previste dalla normativa attualmente vigente, riguardo la capienza regolamentare prevista in nove metri quadrati per singolo detenuto, più altri cinque metri quadrati destinati alle aree comuni all’interno delle celle di detenzione. Il Garante regionale per i detenuti, Giuseppe Caforio, ha evidenziato più volte nelle sue relazioni annuali sullo stato delle carceri umbre, come la vita all’interno di questi luoghi di detenzione si sia fatta col passare del tempo sempre più difficile e complicata da gestire sia per i detenuti, ma soprattutto, per gli agenti di Polizia Penitenziaria costretti quotidianamente a fronteggiare problemi e criticità crescenti, oltre che ad essere altresì vittime nello svolgimento del loro servizio, di continue minacce e aggressioni da parte dei detenuti stessi. In Umbria tra le criticità maggiori che vengono segnalate. risulta essere significativamente rilevante, la mancanza di oltre cento agenti di Polizia Penitenziaria che, unitamente ad un adeguato ricambio generazionale, permetterebbero il miglioramento delle condizioni lavorative all’interno di questi problematici luoghi di detenzione. Per questo chiediamo alla Giunta regionale di “intraprendere tutte le azioni e le interlocuzioni necessarie, nelle sedi istituzionali che riterrà più consone ed opportune, affinché l’Umbria possa ospitare la sede del Provveditorato per l’Amministrazione Penitenziaria, al fine di porre prontamente rimedio alle continue e numerose problematicità, che stanno quotidianamente emergendo negli Istituti di pena regionali”.


Interventi:
Fabio Paparelli (Pd) ha annunciato la sua non partecipazione al voto poiché – ha detto -, “mi sembra che in questo Consiglio regionale si continui a discutere del 'dettaglio' delle questioni. Servirebbe una discussione più ampia sul tema riguardante la sicurezza. La Giunta regionale non porta più neanche gli atti previsti da Statuto e Regolamento attuativo di leggi regionali relativi alla sicurezza. Del resto la Lega ed i suoi alleati, in Umbria, hanno totalmente fallito su questo tema. Non mi pare che il problema principale delle carceri nella nostra regione sia la presenza o meno del Provveditorato, seppur importante. Ma la questione fondamentale di cui si dovrebbe occupare il Sottosegretario è la carenza di organico della polizia penitenziaria. Insieme, almeno ai colleghi ternani sarebbe importante presentare, ad esempio, una mozione sulla riapertura della questione della Camera di Commercio a Terni, sicuramente più importante della presenza del Provveditorato in questione in Umbria. Ma anche di avanzare la proposta, in maniera unitaria, della declassificazione del carcere di massima sicurezza a Terni dove ci sono oltre 30 detenuti al regime 41 bis, con tutto quanto comporta in fatto di presenze, legami familiari e quant'altro. Ma sembra che i problemi siano invece quelli di determinare qualche ufficio in più o in meno per risolvere il problema della sicurezza o del sovraffollamento delle carceri e delle carenze di organico”.

È nuovamente intervenuta Puletti ricordando che nel 2014 fu approvata una analoga mozione, con voto unanime dell'Aula “e quindi anche del Partito democratico” che chiedeva, come quella odierna, il mantenimento in Umbria del Provveditorato dell'amministrazione penitenziaria

Anche Valerio Mancini (Lega) ha ricordato di aver affrontato il tema, con totale condivisione, nove anni fa, “anche attraverso specifiche audizioni in Commissione. Il problema non è soltanto l'incolumità degli agenti penitenziari, c'è anche un problema di salute pubblica che riguarda agenti e detenuti. A livello sociale si stanno facendo importanti passi in avanti grazie ai Garanti dei detenuti che si sono succeduti, ma non credo sia giusto guardare ai problemi delle carceri soltanto dalla parte dei detenuti, ma anche della polizia penitenziaria e della rete in toto. Non può esserci soltanto un Direttore di dipartimento, a volte anche per 5 regioni, così non funziona. Questo fa parte di un progetto di smantellamento di uno Stato 'malato'. Così si rende vano il lavoro del sistema sanitario nelle carceri, per tutte le componenti, compresi quindi quei detenuti che intendono percorrere seri percorsi di riabilitazione. Quanto scritto nella mozione merita attenzione e condivisione, oltre ogni appartenenza politica”. AS

Ultimo aggiornamento: 12/07/2023