(Acs) Perugia, 19 settembre 2013 - “Gli incontri di ieri della presidente Marini e dei parlamentari Verini, Laffranco e Galgano con il ministro della Giustizia Cancellieri, e gli spazi di confronto che si sono manifestati per la possibile adozione da parte del Governo di provvedimenti correttivi della riorganizzazione degli uffici giudiziari nella nostra regione confermano la fondatezza delle valutazioni e delle richieste avanzate con la mozione approvata a larga maggioranza dal Consiglio regionale nella seduta di martedì scorso”. Manlio Mariotti, consigliere regionale del Partito democratico, commenta positivamente l'incontro avvenuto ieri tra il ministro della Giustizia, alcuni deputati umbri e la presidente della Giunta, rivendicando “l'utilità del documento approvato dall'Assemblea di Palazzo Cesaroni.
“Si è trattato – sottolinea Mariotti, tra i firmatari del testo – di un atto tutt'altro che ipocrita e velleitario, in grado di evidenziare limiti e contraddizioni nel processo di applicazione del disegno di riforma che, se non rimossi, possono determinare disagi per cittadini e operatori, e anche un clima di 'ostilità sociale' alla sua effettiva concretizzazione. È giusto quindi – aggiunge – che una azione puntuale e condivisa della politica e delle istituzioni umbre si faccia carico di riaprire un confronto e concorrere a trovare le risposte”.
Nel merito Mariotti ribadisce che si tratta di “una riforma che incide profondamente e strutturalmente sul preesistente assetto delle circoscrizioni giudiziarie dell'Umbria (chiusura del tribunale di Orvieto e delle sezioni distaccate Foligno, Città di Castello, Gubbio, Todi ed Assisi) e che necessita di maggior equilibrio in qualche sua parte. Malgrado questo il Pd la condivide nei principi che la sostanziano e nelle finalità che persegue. Quindi – specifica Mariotti – da parte del Pd e del gruppo consiliare regionale non vi sono né tentazioni conservatrici né tanto meno cedimenti campanilistici, ma piuttosto la volontà, su un punto così decisivo come quello della amministrazione della giustizia, di sollecitare alcune considerazioni e avanzare alcune proposte”.
Mariotti evidenzia una serie di perplessità. In particolare su “una riorganizzazione degli uffici giudiziari che, nello specifico della nostra realtà umbra, con la soppressione del Tribunale di Orvieto e la non permanenza, anche temporanea, di alcun presidio giudiziario, colpisce in modo inaccettabile un territorio marginale della regione. Ma anche – prosegue il consigliere Pd – sulla mancata efficace programmazione, nell'interesse dei cittadini e degli operatori, dell'utilizzo degli immobili in uso all'amministrazione della giustizia, a partire da quelli già sede di sezioni distaccate. Nella riforma – aggiunge – vengono peraltro determinati bacini di utenza irrazionali e penalizzanti per molti cittadini. Scelta su cui pesa particolarmente il mancato coinvolgimento e la ricerca di condivisione delle istituzioni e delle comunità locali”.
Da ultimo Mariotti rimarca “il concetto che processi riformatori strutturali così importanti hanno bisogno di essere accompagnati da consapevolezze e responsabilità costruite nella società, altrimenti rischiano troppo il condizionamento e il punto vista di interessi, naturalmente legittimi, magari contrapposti, molto particolari, ma troppo spesso non scevri – conclude – da qualche evidente inclinazione corporativistica; nel caso quelli degli avvocati e dei magistrati”. RED/mp