RIORDINO PROVINCE: “SE TERNI PERDE LO 'STATUS' DI PROVINCIA, L'UMBRIA NON AVRÀ LA FORZA PER MANTENERE A LUNGO QUELLO DI REGIONE” - PER DE SIO “IL PDL È PRONTO A FAVORIRE UNA SINTESI CHE DIA RISPOSTE SERIE”

Data:

04 Ago 2012 01:00

Tempo di lettura:

2 minuti, 36 secondi

(Acs) Perugia, 4 agosto 2012 - “Province sì. Province no. Asl e Aziende ospedaliere che vanno su e giù quasi fossero legate allo spread giornaliero, senza parlare di interventi personali di singoli consiglieri che legittimamente parlano a ruota libera, ma meno opportunamente attribuiscono a partiti e coalizioni posizioni storiche che non coincidono con la realtà dei fatti”. Così il consigliere regionale del PdL Alfredo De Sio commenta il dibattito in corso, che negli ultimi giorni ha visto esprime molte posizioni riguardanti la road map della riforma sanitaria e del futuro delle Province nella Regione Umbria.

“Se il buongiorno si vede dal mattino – continua De Sio - ho l'impressione che non si andrà molto lontano e che le scadenze che il Consiglio regionale si appresta ad affrontare saranno ancora una volta espressione dell'incapacità non solo di andare al di là degli schieramenti ma addirittura degli egoismi, dei campanili e delle furbizie. Nei giorni scorsi ho avuto modo di ricordare come tutti i nodi che in questo momento ci troviamo ad affrontare siano il frutto non di una consapevolezza del percorso riformatore ma di una serie di emergenze che obbligano, per un verso o per un altro, a rincorrere modelli di ipotetico virtuosismo economico che fanno a pugni con razionalità e ragione”. Secondo il consigliere regionale del Pdl “sia sul versante del riequilibrio utile a salvare la Provincia di Terni, sia su quello della riforma sanitaria, il centrosinistra è costretto a chiudere la stalla quando i buoi sono usciti da un pezzo. Comprendo che possa apparire stucchevole ripetere quotidianamente le stesse cose - sottolinea De Sio - ma a fronte delle tante dichiarazioni che si leggono e si ascoltano occorre far ricorso alla memoria e non alla fantasia. Il centrodestra, nelle sue diverse fasi e composizioni attraversate negli ultimi vent'anni, ha proposto fin dal 1995 la riduzione del numero delle Asl (due, una per provincia e non una come dice il collega Zaffini) con l'obiettivo di utilizzare meglio le risorse economiche oggi destinate al mantenimento di un apparato burocratico che ha continuato a moltiplicarsi. Il centrosinistra ha negato sempre questa esigenza salvo piegarsi oggi al 'Generale Crisi' e convertendosi alla politica del rigore. Il centrodestra propone da tempo immemorabile – ricorda De Sio - il tema del riequilibrio delle due Province per evitare l'indebolimento complessivo dell'Umbria. Il centrosinistra ha sempre fatto orecchie da mercante, salvo oggi accorgersi che il rischio, ammesso che sia tale, non sta nella scomparsa della Provincia di Terni ma nel salvaguardare l'esistenza dell'Umbria stessa, che appare progressivamente come una camicia stretta per troppi territori ed inadeguata a sostene le sfide economiche e strategiche del futuro”.

“Ecco perché – aggiunge ancora Alfredo De Sio - il gran parlare spesso a sproposito che si ascolta sull'argomento non aiuta ad individuare la strada migliore per affrontare le emergenze. Terni non ha bisogno di nessuna elemosina né di commiserazione o di indulgenza da parte di altri Comuni o territori, che devono vedere la possibilità di seguire insieme un percorso perché ritenuto utile e condiviso soprattutto dalle popolazioni. Terni ha la forza per esercitare lo 'status di Provincia' senza il quale invece l'Umbria non ha la forza per rimanere Regione a lungo. Valutazioni queste – conclude - che portano ad altre riflessioni, che oggi però non sono all'ordine del giorno. Chi governa ha l'obbligo della proposta: il Pdl non si tirerà indietro per favorire una sintesi che dia risposte serie e non isteriche alle troppe isteriche posizioni che, al di la dei distinguo, si agitano soprattutto nel PD”. Red/MP

Ultimo aggiornamento: 04/08/2012