RIFORME: “SUBITO IL RICONOSCIMENTO DELL'ACQUA COME BENE COMUNE NELLO STATUTO” - STUFARA SOLLECITA LA DISCUSSIONE DELLA PROPOSTA DI MODIFICA AVANZATA DAL PRC

Il capogruppo regionale di Rifondazione comunista, Damiano Stufara, informa di aver sollecitato il presidente della Commissione Statuto affinché venga discussa la proposta di modifica depositata dal Prc nel novembre 2010 che mira a qualificare l'acqua come un “bene comune”. Stufara, partendo dall'esito dei recenti referendum, chiede “alle forze politiche che hanno sostenuto la mobilitazione dei movimenti di rispondere all'esigenza più ampia espressa da quanti si sono recati a votare: un percorso di uscita dalla crisi fondato sulla salvaguardia reale dei diritti, la redistribuzione del reddito, il sostegno della spesa pubblica, la riconversione ecologica dell’economia”.

Data:

16 Giu 2011 01:00

Tempo di lettura:

1 minuto, 49 secondi

(Acs) Perugia, 16 giugno 2011 - “Ho sollecitato il presidente della Commissione speciale per le riforme statutarie e regolamentari a procedere urgentemente alla discussione dell'atto n° 222, presentato a novembre dell'anno scorso da Rifondazione comunista - FdS, in cui si chiedeva la modifica dello Statuto della Regione Umbria per sancire definitivamente il riconoscimento dell'acqua quale bene comune e diritto umano universale, sottratto al profitto e al mercato”. Lo annuncia il presidente del gruppo consiliare, Damiano Stufara, “coerentemente con il risultato dei referendum che segna una vittoria inequivocabile sulla cultura liberista, che ha determinato in vent'anni di liberalizzazioni una devastante esautorazione delle istituzioni dalla loro funzione di tutela dell'interesse collettivo, a cui adesso ci si chiede di reagire”.

Stufara chiede “alle forze politiche che hanno sostenuto la mobilitazione dei movimenti di rispondere all'esigenza più ampia espressa da quanti si sono recati a votare: quella di un percorso di uscita dalla crisi fondato sulla salvaguardia reale dei diritti, la redistribuzione del reddito, il sostegno della spesa pubblica, la riconversione ecologica dell’economia. L’alternativa che viene evocata, anche dai risultati referendari, è in primo luogo un’alternativa di contenuti”.

Per il consigliere regionale del Prc “lo straordinario risultato ottenuto, oltre a rappresentare una sconfitta del governo Berlusconi, consegna in particolare alle forze della sinistra il compito di non vanificare il pronunciamento popolare e di trarne le debite conseguenze, avviando un percorso di ripubblicizzazione dei servizi di pubblica utilità, a partire da quello idrico. È necessaria una nuova filosofia ispiratrice, che a partire dal tema dei beni comuni e dal rifiuto del neo liberismo, porti al riconoscimento, nello statuto della nostra Regione, dell'acqua quale bene comune e diritto umano universale. Per tali ragioni – conclude - sollecitiamo la discussione e l'approvazione in tempi rapidi della proposta di legge di modifica statutaria volta a sancire il principio dell'acqua bene comune, principio da cui partire per procedere ad una nuova gestione dei servizi”. RED/mp

Ultimo aggiornamento: 16/06/2011