RIFORME: “LA COMMISSIONE SPECIALE SIA OCCASIONE PER INSERIRE NELLO STATUTO DELL’UMBRIA I SANTI FRANCESCO E BENEDETTO” – MONACELLI (UDC) SUL VOTO IN AULA DI STAMANI

La Commissione speciale per le riforme sia l’occasione per inserire il riferimento a San Francesco e a San Benedetto nello Statuto della Regione Umbria, altrimenti esperienze come quella fatta di recente da diversi consiglieri regionali lungo il sentiero francescano si ridurrà a “ruffianeria propagandistica”. La capogruppo Udc di Palazzo Cesaroni, Sandra Monacelli, auspica che la Commissione “non sia reticente” su una questione che riguarda il riconoscimento delle nostre radici e anche l’identità europea, quando viene messa in dubbio da affermazioni “singolari e sorprendenti” come quelle fatte dal leader libico Gheddafi nella sua ultima visita in Italia.

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14 Set 2010 01:00

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  (Acs) Perugia, 14 settembre 2010 – “Con l’istituzione della Commissione speciale per le riforme statutarie e regolamentari, la cui approvazione suscita il mio personale apprezzamento, abbiamo la possibilità di sanare quella clamorosa omissione nel nostro Statuto, ovvero il mancato riferimento a San Francesco e San Benedetto, simboli della migliore cultura cristiana che la nostra terra abbia potuto esprimere, che potrebbe dare più significato alla questione dell'identità europea e del riconoscimento delle nostre radici, un argomento che, come la recente visita in Italia di Gheddafi ha dimostrato, rimane vacillante di fronte ad affermazioni singolari e sorprendenti come quelle fatte dal leader libico”. Così Sandra Monacelli (Udc) sulla istituzione della Commissione speciale approvata stamani dal Consiglio regionale.   “Come ho già avuto modo di sostenere – spiega l’esponente dell’Udc -, ritengo che l'Umbria possa dare un segnale forte in questo senso: La Commissione non sia timorosa e reticente su questo, come già accaduto, altrimenti tanti segnali di apprezzamento per l'operato di questi Santi, come ad esempio quelli giunti da vari esponenti del Consiglio nella recente esperienza lungo il sentiero francescano, resteranno lettera morta, anzi peggio, ruffianeria propagandistica”.   Inoltre, a giudizio di Monacelli, il dibattito in Aula sull'istituzione della Commissione si è intrecciato “inevitabilmente con l'annosa questione della legge elettorale. Ancora oggi, sia a livello regionale che nazionale, permangono sistemi che consentono a ristrette élite dirigenziali di ‘nominare’ coloro che invece dovrebbero essere democraticamente eletti dal popolo sovrano: se ciò è del tutto evidente nel sistema elettorale che determina il Parlamento, è altrettanto deprecabile l'uso del listino, del quale pare che la nostra istituzione regionale non riesca a fare a meno, che limita pesantemente la partecipazione popolare nella scelta dei propri rappresentanti”.

“A questo modo di gestire il potere è ora di dire basta – conclude Monacelli - basta con i giochini di palazzo e con le scelte prese nelle segrete stanze. La rinnovata istituzione della Commissione per le riforme statutarie sia l'occasione per rimettere mano al sistema elettorale, sanando questo vulnus, per restituire pienamente agli elettori il sacrosanto diritto di scegliere da chi essere rappresentati”. RED/PG

Ultimo aggiornamento: 14/09/2010