(Acs) Perugia, 23 giugno 2010 – “Nella stagione delle scoperte che la presidente della Giunta regionale, Catiuscia Marini, sta facendo sull’inefficienza e sui costi insopportabili di alcuni enti tra cui le Comunità Montane, suggerisco di occuparsi anche della materia relativa ai Consorzi di Bonifica, al fine di colmare una serie di vulnus giuridici che nel frattempo si sono concretizzati e risolvendo una volta per tutte i conflitti che pervicacemente si sono voluti alimentare negli anni passati con grave disagio per tutti”. E’ quanto scrive, in una nota, Alfredo De Sio (Pdl) in merito “alla irrisolta situazione normativa” relativa ai Consorzi di bonifica.
Per l’esponente del Popolo della libertà “il Consiglio regionale deve tornare ad affrontare al più presto questo argomento anche perché lo scenario riferito ai compiti svolti dai Consorzi e più in generale alle materie ed alla loro natura, deve essere profondamente rivisto per evitare conflitti di competenze tra soggetti istituzionali e soprattutto contenziosi tra cittadini e consorzi che si protraggono oramai da troppi anni”.
“Il nuovo codice ambientale - ricorda De Sio - ridefinisce la materia della bonifica e la L.R. 30/2004 e le sue successive modificazioni non tengono invece conto di un quadro normativo che è mutato. Non si può continuare a procedere per strappi ignorando che all’interno dello stesso territorio regionale vi è una evidente schizofrenia nella gestione di questa materia, con territori che per le stesse funzioni si avvalgono di enti, come le Comunità Montane che però non hanno capacità impositiva e non emettono cartelle ed altri, quelli che ricadono nel territorio dei consorzi, che vedono i cittadini costretti a pagare senza una reale motivazione”.
In conclusione, per De Sio “è opportuno che la II Commissione del Consiglio regionale si occupi, con urgenza, di verificare la situazione con tutti i soggetti interessati, approfondendo le proposte dei piani di classifica, ma soprattutto promuovendo un percorso per una nuova legge. Non si tratta di un capriccio, ma di un’esigenza non più rinviabile, al fine di garantire percorsi di efficienza ed equità nell’interesse dei cittadini e della tutela dei territori”. RED/as