(Acs) Perugia, 7 maggio 2013 - “Esteriormente si vuole presentare un programma di legislatura di riforme compiute: in pratica, a ben oltre metà mandato, niente è stato percepito in via migliorativa dai cittadini umbri sia per quanto concerne il miglioramento dei servizi che per un abbassamento delle tariffe”. Così il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Fd'I) che, parlando delle riforme endoregionali portate avanti dalla maggioranza (l'ultima approvata ieri dal Consiglio regionale che istituisce l'Ambito unico dell'acqua e dei rifiuti), evidenzia come “il centrodestra non si è mai dimostrato chiuso e ha sempre dato la propria disponibilità a condividere le riforme, ma – spiega - è inqualificabile da un lato vedere dispute sterili ed ideologiche interne alla sinistra e dall’altro un ricompattarsi della maggioranza quando in campo entrano interessi economici quali quelli legati all’unicità di gestione per la raccolta differenziata e per la chiusura del ciclo dei rifiuti, cosa che ha visto letteralmente genuflessi gli esponenti di 'Italia dei Valori'”.
Ma per Lignani Marchesani è “soprattutto lecita la domanda, dopo il fallimento del 2007, su come si possa riuscire a trovare il bandolo della matassa su 'gestori unici' e 'tariffa unica' in ambito regionale, quando non si è riuscito a farlo in sei anni su contesti geografici più piccoli. E ancora – continua -, su come si possa veramente dare ristoro ai cittadini allentando la presa tariffaria e fiscale, quando è allo studio del Governo una ennesima tassa che dovrebbe mettere insieme imposta su casa, rifiuti ed illuminazione”.
Per l'esponente di fratelli d'Italia si tratta di “una ulteriore vessazione fatta da un Governo erede diretto della funesta stagione di Monti e che ha anche la pretesa di prendere in giro gli italiani con la finta abolizione dell’Imu che – conclude -, 'rientrando dalla finestra' con la sopracitata tassa unica, difficilmente potrà rendere funzionale la riforma approvata ieri in Consiglio regionale”. RED/as