RIFORME: CONSORZI DI BONIFICA, COMUNITÀ MONTANE, UNIONI DEI COMUNI AL CENTRO DELL'AFFOLLATA PARTECIPAZIONE PUBBLICA A PALAZZO CESARONI

Si è svolta questa mattina a Palazzo Cesaroni la partecipazione pubblica convocata dalla Prima Commissione del Consiglio regionale su disegni e proposte di legge inerenti la riforma endoregionale. Numerosi gli interventi che si sono succeduti, riportando le valutazioni sui provvedimenti legislativi dei rappresentanti di Consorzi di bonifica, CittadinanzaAttiva, Lega cooperative, Confindustria, Comitati contro la “tassa Tevere–Nera”, Confagricoltura, Unione delle Province, Coldiretti, Cia, Uil, Cgil, Comunità montane, Comuni e Provincie.

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27 Ott 2011 01:00

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(Acs) Perugia, 27 ottobre 2011 – Si è svolta questa mattina a Palazzo Cesaroni la partecipazione pubblica convocata dalla Prima Commissione del Consiglio regionale su disegni e proposte di legge inerenti la riforma endoregionale: Comunità montane, Consorzi di bonifica, Agenzia per la forestazione, Ambiti territoriali integrati e Unioni dei Comuni.

All'incontro pubblico indetto dal presidente Oliviero Dottorini hanno partecipato numerosi rappresentanti di Consorzi di bonifica, CittadinanzaAttiva, Lega cooperative, Confindustria, Comitati contro la “tassa Tevere – Nera”, Confagricoltura, Unione delle Province, Coldiretti, Cia, Uil, Cgil, Comunità montane, Comuni e Provincie. Dagli interventi, concentratisi soprattutto sul previsto accorpamento dei Consorzi di bonifica (da più parti accusati di utilizzare principalmente per il proprio sostentamento i fondi raccolti), sono emerse diffuse critiche al metodo seguito (“poco partecipato”), perplessità sui contenuti dei provvedimenti (“poco incisivi dal punto di vista dei risparmi”), ma anche apprezzamenti per il percorso di riforma intrapreso e per l'obiettivo di ridurre e razionalizzare la spesa.

Commentando l'incontro di questa mattina, il presidente Dottorini ha osservato: “E’ molto importante che ci sia stata una risposta così ampia e partecipata su dei provvedimenti importanti che ridisegnano l’assetto istituzionale futuro della nostra Regione. Si tratta di una serie di atti molto complessi sui quali è fondamentale che la società civile regionale si esprima mettendo a disposizione contributi che aiuteranno sicuramente il Consiglio regionale ad operare scelte quanto più oculate possibile. E’ per questo motivo che la Prima commissione ha ritenuto importante prevedere questo incontro consultivo pubblico al fine di garantire a quanti più soggetti possibile di esprimere le proprie valutazioni. La grande partecipazione di oggi e il livello degli interventi hanno confermato che la nostra scelta è stata quanto mai opportuna”.

GLI INTERVENTI.
MARIO MORI (Consorzio bonifica Val di Chiana romana e Val di Paglia): “È mancato completamente il confronto tecnico su queste ipotesi di riforma. Abbiamo forti dubbi sulla sua legittimità, anche perché cancella dei consigli elettivi prima della loro scadenza naturale. Viene creato un mega Consorzio, il secondo in Italia per estensione, che dovrebbe occuparsi di problematiche territoriali non omogenee e molto diverse tra loro. Non credo ci sarà un grande risparmio, dato che il Consiglio del Consorzio della Val di Chiana, composto da 9 persone, costa 27mila euro all'anno. La Regione in compenso si troverà a dover utilizzare 1,8 milioni di fondi pubblici per esentare i cittadini a basso reddito dal pagamento della tassa”. GIUSEPPE MONDI (CittadinanzaAttiva): “Sono anni che non si fanno più bonifiche e quindi non si capisce a cosa servano questi Consorzi. C'è la necessità della manutenzione idrogeologica ma non quella di enti dedicati solo a questo scopo. I Consorzi incassano ogni anno milioni di euro e non si capisce come vengano spesi, oltre che per pagare presidenti e dirigenti. La proposta della Giunta risponde a vecchie logiche, sarebbe invece necessario che la Regione si facesse carico delle funzioni dei consorzi e del loro personale, assicurando una gestione unica delle attività di manutenzione nei vari bacini. La creazione di un unico Consorzio regionale di bonifica creerebbe un forte centro di potere, senza alcun risparmio e senza un reale controllo da parte della Regione”. GRAZIANO PEDETTI (Lega Coop): “Condivisibili gli obiettivi della riforma anche se le Comunità montane attendevano da molto una revisione. Deve essere superato il monopolio pubblico nel settore, aprendo spazi alle imprese agricole. La proposta di unificazione dei Consorzi di bonifica ci sembra equilibrata anche se un Consiglio di soli 5 componenti apre problemi di rappresentanza dei territori”. AURELIO FORCIGNANÒ (Confindustria): “Su questa riforma c'è stata una partecipazione insufficiente, non compensata dall'incontro pubblico di oggi, che non prevede interlocuzione. Siamo perplessi per l'ipotesi di conferire altre funzioni alle Provincie e c'è il rischio che le Unioni dei Comuni non riescano a raggiungere gli obiettivi prefissati. La nascita dell'Agenzia per la forestazione potrebbe non essere coerente con le norme che vietano la costituzione di nuovi enti di area vasta; si rischia di creare una indebita concorrenza ai privati in alcune attività e di violare la disciplina degli appalti con l'affidamento diretto, previsto dal disegno di legge, di lavori fino a 300mila euro”.

LEO VENTURI (Comitato abolizione tassa Tevere – Nera, Terni): “apprezziamo lo sforzo della Regione per la razionalizzazione di un sistema che sta diventando un peso per l'Umbria. C'è una forte avversione dei cittadini verso i Consorzi e sarebbe stata necessaria una partecipazione molto più ampia. La scelta della Agenzia per la forestazione è positiva ed essa potrebbe occuparsi della tutela idrogeologica di tutto il territorio regionale, valorizzando la professionalità dei dipendenti di Consorzi e Comunità montane e garantendo uniformità di trattamento a tutti i cittadini umbri”. ALFREDO MONACELLI (Confagricoltura): “Sono mancati la partecipazione e il confronto. Prematuro conferire nuove funzioni alle Provincie dato che il loro stesso ruolo e in discussione. Sarebbe meglio non attribuire all'Agenzia per la forestazione compiti e funzioni svolte dai privati e dal Parco tecnologico. Non ci sono motivazioni tecniche per procedere all'unificazione dei Consorzi: il risparmio sarà esiguo e la Regione, pagando gli oneri per alcuni cittadini, commetterà un errore”. CANDIA MARCUCCI (Consorzio della Bonificazione Umbra): “Sarebbe stata necessaria una partecipazione più ampia. I bilanci dei Consorzi sono pubblici e controllati dai revisori dei conti di nomina regionale: i due terzi di quanto incassato dal nostro Consorzio serve per la gestione idrogeologica di un territorio su cui insistono 700 chilometri di canali, la cui manutenzione garantisce la sicurezza dei cittadini. Chiedere di pagare di più a chi ha una rendita o possiede una casa significa applicare l'equità fiscale”. MELLITO ALCINI (Comitato abolizione tassa Tevere–Nera, Massa Martana): “Non c'è equità fiscale perché alcuni cittadini sono costretti a pagare due volte le tasse per gli stessi servizi. Sarebbe necessario razionalizzare gli enti preposti alla tutela idrogeologica del territorio e nei Consorzi c'è un numero di impiegati esagerato rispetto agli operai”. ZEFFERINO CERQUAGLIA (Upi regionale, Provincia di Terni): “Il progetto di riforma attivato dalla Regione è molto importante anche se avremmo preferito l'elaborazione di un 'modello umbro'. Le Unioni dei Comuni rischiano di diventare delle mini-Provincie e non si riesce a scorgere un disegno strategico di fondo, che coinvolga anche le scelte urbanistiche operate dagli enti locali. La Provincia di Terni ha approvato all'unanimità un ordine del giorno che definisce legittima la tassazione solo per chi trae beneficio diretto dall'attività dei Consorzi”.

UGO GIANNANTONI (Consorzio della Bonificazione Umbra): “I Consorzi non sono degli Ufo istituzionali a cui deve essere garantita la sopravvivenza, hanno una funzione e degli scopi precisi che risalgono al Medioevo, così come l'esigenza di controllare argini, canali e torrenti lunghi centinaia di chilometri. Siamo disponibili a collaborare per migliorare questa riforma”. ALBANO AGABITI (Coldiretti): “Condividiamo il percorso verso l'Agenzia forestale, ma c'è il rischio di concorrenza sleale verso le imprese agricole che operano sul territorio. Rileviamo una incongruenza rispetto alla legge sulla semplificazione, che prevede l'applicazione del principio di sussidiarietà. Non condividiamo la scelta della Giunta in merito ai Consorzi di bonifica perché si lede il principio stesso della vicinanza col territorio”. CLAUDIO BENDINI (Uil): “Positivo il conferimento di funzioni previsto per le Provincie. L'Unione dei Comuni è uno strumento utile per governare il sistema ma il loro numero deve essere limitato. L'Agenzia forestale è un soggetto utile a cui dovevano essere affidate anche le competenze in carico ai Consorzi di bonifica. Servono garanzie per l'occupazione del personale interessato dal processo di riforma. Sarà necessario un controllo e un monitoraggio costante dei costi e dei servizi resi dall'Agenzia forestale”. STEFANO GREGORI (Settore Parchi - Comunità montana Valnerina): “La preoccupazione riguarda chi si occuperà delle funzioni dei parchi: in questo settore la riforma è poco convincente perché assegna alle Provincie la loro gestione. I parchi, se ben gestiti, possono rappresentare un importante biglietto da visita per la regione”. VITTORIO CONTESSA (Consorzio bonifica Tevere–Nera): “Il 40 per cento del territorio regionale è interessato dall'attività dei Consorzi di bonifica. La tassa viene contestata solo in alcuni territori mentre in molti altri non ci sono problemi. Se la riforma mira al risparmio, siamo disponibili a trovare altre soluzioni e a confrontarci al tavolo tecnico”. PAOLO SILVERI (sindaco Ferentillo–Presidente Comunità montana Valnerina): “La Regione abbassi da 10mila a 5mila il numero degli abitanti per poter creare l'Unione dei Comuni, affinché ci si possa organizzare in modo razionale e garantire servizi ai cittadini. I Comuni non sono in condizione di assorbire i dipendenti delle Comunità montane e non è possibile che i debiti delle Comunità ricadano sui Comuni e i beni passino invece alla Regione”. MARIO PALLOZZI (Comitato abolizione Tevere - Nera): “i cittadini sono chiamati a pagare una tassa iniqua soprattutto per coloro che non ricevono alcun beneficio dall'intervento del Consorzio, a differenza di poche aziende che invece usufruiscono dei servizi. Bisogna evitare discriminazioni tra i cittadini”. MARIO BRAVI (Cgil): “Tenere conto del taglio dei trasferimenti da parte del Governo, della necessità di un quadro complessivo della discussione e della garanzia del lavoro per i dipendenti delle Comunità montane e dei Consorzi. Su questo punto sarà necessaria la contrattazione con la Regione. L'approccio della Regione su questi temi va nella giusta direzione. Positiva l'istituzione dell'Agenzia per la forestazione dentro un ragionamento ancorato al territorio e l'istituzione dell'Unione dei Comuni per difendere i loro stessi interessi”. FABRIZIO BELLINI (assessore Provincia di Terni): “Modificando gli assetti è necessario evitare sovrapposizione di competenze. La spesa deve essere razionalizzata affinché le risorse vengano utilizzate in modo utile. Risultano ben delineate le competenze della Provincia e le relative mansioni. L'articolazione dell'Unione dei Comuni è positiva ma si rischia di costruire tanti piccoli enti. Necessario un punto di equilibrio tra cittadini, imprese e istituzioni. I Consorzi di bonifica hanno un ruolo importante, di salvaguardia del territorio, con benefici diretti e indiretti per tutti i cittadini”.

GIOVANNI NARDI (sindaco Scheggia e Pascelupo): “l'Unione dei Comuni rappresenta la costruzione di un nuovo organismo, di un ente che avrà comunque delle spese gestionali e non si possono costringere i piccoli Comuni ad affrontare nuove spese. È necessario che i Comuni sotto i 5mila abitanti possano dare luogo a gestioni associate, mentre nella riforma è prevista l'obbligatorietà dell'Unione. L'Agenzia forestale deve salvaguardare in modo particolare lo sviluppo dei Comuni montani”. IGNAZIO MENICOCCI (Comitato Tevere – Nera): “Siamo contrari alla tassa. Quasi la totalità degli introiti vengono spesi per pagare gli stipendi dei dipendenti”. BRUNO PROPERZI (Cia): “Esprimiamo un giudizio positivo sul disegno di legge sulla riforma del sistema amministrativo e sull'Agenzia forestale, ma siamo perplessi su quanto previsto per i Consorzi di bonifica; per quanto riguarda i piccoli Comuni la convenzione è preferibile all'Unione”. ENRICO MELASECCHE (consigliere Comune di Terni): “Da 10 anni migliaia di cittadini chiedono equità nel rapporto con i Consorzi di bonifica. Alcuni consorzi hanno molti più impiegati che operai, sono delle vere e proprie macchine mangiasoldi. Nessuno chiede la loro abolizione, devono però rispettare le finalità per le quali sono nati. Oggi alcuni Consorzi sono il simbolo di una inefficienza totale, mancano equità, chiarezza e trasparenza. Gli introiti vengono spesi in gran parte per gli stipendi e le questioni legali invece che per le opere di bonifica”. MORENO PRIMIERI (vicesindaco Todi): “Sarebbe opportuno riunificare sotto un unico disegno di legge tutte le materie in discussione. Sull'Agenzia forestale e sulla riforma amministrativa la Regione va verso la semplificazione, è necessaria una maggiore attenzione sull'Unione dei Comuni, si rischia di creare un nuovo organismo. I Consorzi di bonifica andrebbero abrogati come già fatto con le Comunità montane, trasferendo le loro competenze e i dipendenti all'Agenzia forestale”. GINO EMILI (sindaco Cascia): “Va presa nella massima considerazione la montanità. È necessario salvaguardare la montagna. Non è giusto che ai Comuni vengano riconosciuti i debiti delle Comunità montane mentre i beni passano alla Regione. Auspico che il numero di abitanti per la costituzione dell'Unione dei Comuni possa essere abbassato a 5mila. I Comuni non possono farsi carico dei dipendenti delle Comunità montane”. MP/AS

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Ultimo aggiornamento: 28/10/2011