(Acs) Perugia, 13 dicembre 2010 – Abolire l'Agenzia regionale per l'agricoltura (Arusia) trasferendone le funzioni alle strutture della Regione. Sciogliere le Comunità Montane passando mansioni e personale alle Provincie e ridurre le spese per il personale agevolando incentivi e prepensionamenti, prevedendo l'affidamento di alcuni servizi a privati. Scavalcare la riforma della presidente Marini che non colpisce il cuore del problema ed appare “gattopardesca”. Sono queste le linee principali della proposta di legge, presentata questa mattina a Palazzo Cesaroni da Pdl e Lega, orientata al “contenimento della spesa della pubblica amministrazione, al miglioramento della gestione del patrimonio pubblico e alla semplificazione istituzionale”.
Aprendo la conferenza stampa la portavoce Fiammetta Modena ha evidenziato che “questa proposta di legge dimostra una capacità di critica ma soprattutto di proposta da parte di una opposizione ormai in grado, anche grazie al Progetto Officina, di proporsi come classe dirigente e di governo”. È stato poi Andrea Lignani Marchesani a mettere in luce gli aspetti centrali della proposta, spiegando che “si tratta di pochi articoli che vogliono prefigurare una Regione differente, che non si occupa di creare posti e poltrone ma di fornire servizi efficienti. La riforma varata dalla Giunta Lorenzetti nel 2007 ha svuotato il ruolo delle Comunità Montane, privandole del loro legame con i territori e indebolendole. Ora la Giunta Marini vuole creare una grande Agenzia forestale, mentre noi vogliamo abolire l'Arusia, trasferendo le sue funzioni all'assessorato regionale. Sciogliendo le Comunità Montane elimineremo amministratori, presidenti e assessori, mentre applicando alcuni incentivi e affidando alcuni lavori ai privati sosterremo la sussidiarietà e ridurremo le spese. Per quanto riguarda il personale forestale assunto a tempo determinato per lavori stagionali, verrà assicurata la continuità del rapporto di lavoro fino alla scadenza del contratto in essere, prevedendo la possibilità per le Provincie di formulare accordi con le categorie professionali di riferimento al fine di affidare a soggetti esterni la gestione dei compiti a loro trasferiti, con la possibilità di assorbire il personale in questione”.
Per Lignani è necessario “scardinare un opprimente centralismo regionale, rafforzato con la riforma del 2007, che ha tolto risorse e competenze ai Comuni solo per poter controllare territori in cui il Pdl ha conquistato importanti Amministrazioni comunali”. MP/mp