RIFORMA SANITÀ: “SE LOCCHI FA QUELLO CHE DICE CONFERMA LA PROPOSTA DI SEMPRE DEL CENTRODESTRA. UNA SOLA ASL E UNA AZIENDA OSPEDALIERA” – NOTA DI ZAFFINI (FARE ITALIA)
03 Ago 2012 01:00
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(Acs) Perugia, 3 agosto 2012 - “Il sole agostano, che di solito fa male alla testa, questa volta sembra aver rinsavito il capogruppo del Pd che, qualora portasse a compimento ciò che dice, cosa di cui è legittimo dubitare visti i precedenti, confermerebbe che l’unica riforma sanitaria davvero utile per la Regione è quella proposta da sempre dal sottoscritto e dal centrodestra, ossia di avere un’unica azienda ospedaliera a Perugia, perché sede dell’Università, ed un’unica Asl, con sede da individuare in una delle altre città umbre”. Lo afferma il consigliere regionale Franco Zaffini (Fare Italia), in merito all'intervista rilasciata dal capogruppo Pd, Renato Locchi, al quotidiano Il Messaggero.
“Lo stesso sole – dice ancora Zaffini commentando invece la nota odierna del capogruppo Pdl Raffaele Nevi – pare, invece, aver confermato i suoi consueti effetti nei confronti del consigliere Nevi che, da buon ternano rimasto nei panni del consigliere comunale, insegue lo schema consolidato, quanto banale, della politica, di portare il dibattito al livello scadente di una guerra tra territori, pretendendo di trascinarsi dietro tutto il centrodestra. Una logica fatta di posizionamento di centri di potere - secondo Zaffini – che il centrodestra umbro ha sempre combattuto”.
Anche sulla questione provincie, Zaffini dichiara di avere una visione completamente differente del territorio: “Sull’utilità della seconda provincia – dice – si discute da venti anni, pertanto la riforma ‘obbligata’ imposta dal Governo per tagliare gli enti superflui non può che essere un beneficio per l’Umbria, dove l’eventuale sovrapposizione territoriale tra Regione e ‘Provincia unica’ non comporta una sovrapposizione di competenze, posto che la prima ha funzione legislativa, mentre la seconda amministrativa. Questa differenza il consigliere Nevi dovrebbe conoscerla bene e certamente la conosce, ma lasciarsi prendere dai campanilismi è la strada più semplice per un politico, non accettabile, però, per chi dovrebbe dettare la linea del maggior partito d’opposizione all’insegna della razionalità ed, in questo particolare momento, anche della razionalizzazione”. RED/pg
