RIFORMA SANITÀ: “L'ISTITUZIONE DI DUE AZIENDE OSPEDALIERE SOTTO L'EGIDA DELL'UNIVERSITÀ RISCHIA DI COMPROMETTERE GLI INTERESSI DELL'UMBRIA” - PER MONACELLI (UDC) “SI È CEDUTO ALLE RIVENDICAZIONI TERRITORIALI”
29 Ott 2012 00:00
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(Acs) Perugia, 29 ottobre 2012 - “L'approvazione a maggioranza in Prima Commissione del punto della riforma sanitaria che prevede l'istituzione di due Aziende ospedaliere a Perugia e a Terni, entrambe sotto l'egida dell'Università degli Studi di Perugia, evidenzia un'impronta che risente di una visione troppo provinciale e poco regionale che non interpreta adeguatamente gli scenari politici ed economici del nostro Paese”. Così il capogruppo regionale dell'Udc Sandra Monacelli secondo la quale “cedendo alle rivendicazioni territoriali, pur comprensibili, si rischia di compromettere gli interessi dell'Umbria nel suo complesso”.
A giudizio dell'esponente dell'Udc, la convenzione con l'Ateneo perugino, “che prevede la gestione delle Aziende ospedaliere da parte dell'Università in tandem con la Regione, risente delle tante contraddizioni del passato. E la riforma – aggiunge -, per come si sta delineando, appare animata più dall'esigenza di prendere tempo che da quella di governare il domani. La blindatura della giunta sul modello 2+2 (due Asl e due Aziende ospedaliere) – spiega Monacelli - ha sì impedito di nascondere le lacerazioni politiche interne, ma non ha sufficientemente permesso di riflettere sulla possibilità di dotarsi di un altro modello organizzativo nel quale avrebbe potuto trovare spazio una sana e regolata competizione tra le due aziende, affidate l'una alla gestione dell'università e l'altra agli ospedalieri. Un pizzico di coraggio in più – conclude - e meno 'catenaccio' avrebbe forse consentito un miglioramento della qualità dei servizi dove a guadagnarci sarebbero stati i cittadini”. RED/tb
