(Acs) Perugia, 28 luglio 2012 - “Il dimezzamento delle Province italiane è stato confermato. Cambiano però i modi per arrivare alla soppressione di quelle più piccole che avverrà attraverso un riordino generale di tutti gli enti deciso dalle Regioni. Introdotto il criterio della contiguità territoriale per i Comuni che si vogliono spostare da un ambito provinciale a un altro. Ora la Regione Umbria sarà chiamata ad agire e mi auguro che tutto ciò avvenga con serietà e senza furbizie o baratti inaccettabili, anche perché il cammino è tutt’altro che agevole: per quel che si capisce se uno dei Comuni riassegnati a diversa Provincia non fosse d’accordo non si potrà annetterlo coattamente. Ma ciò che è importante in questo momento è dare ad ogni cosa il giusto peso”. Lo afferma il consigliere regionale Alfredo De Sio (Pdl).
Secondo l'esponente del Popolo della libertà “la Provincia è oggi, diversamente da prima, il riconoscimento di uno status e poco più. Non è un ente locale eletto direttamente dai cittadini e non sono chiare le competenze che dovrebbe svolgere. Certamente una cosa importante per una città ed un territorio quale quello di Terni, che non possono essere annessi a dinamiche di rappresentanza diluite, nella possibile ma scongiurabile ipotesi di una sola provincia coincidente con la stessa regione. Tuttavia, occorre ribadirlo proprio nel momento in cui si apre uno spiraglio positivo sulla vicenda, nessuno pensi di barattare la scatola vuota della Provincia per scippare a Terni l'Asl”.
“Se ciò accadesse con il supino consenso delle istituzioni locali – conclude De Sio - Comune e Provincia in testa, allora sì che avremo dimostrato una mentalità provinciale. Ai cittadini interessano i servizi, la loro efficienza e la loro prossimità. Barattare un’etichetta con uno dei centri decisionali più importanti quale l’Asl sarebbe da irresponsabili. Essere Provincia significa avere gli attributi per esercitare questo ruolo senza subalternità, altrimenti saremo sempre e comunque marginali”. RED/