RIFORMA GIUSTIZIA: "ANCHE A CITTÀ DI CASTELLO PRESIDIO GIUDIZIARIO PER PROCEDURE E ATTI SEMPLICI. EVITARE DISAGI E AUMENTI DI COSTI PER CITTADINI E OPERATORI" – NOTA DI DOTTORINI (IDV)

Il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Idv) auspica che, come avvenuto per altri territori, Parlamento e Governo autorizzino la creazione a Città di Castello di un presidio giudiziario di riferimento per l'intero Altotevere. Per Dottorini sarebbe grave se Città di Castello, “dopo aver ceduto la sede universitaria, perdesse anche la sfida sui tribunali”.

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09 Ago 2013 01:00

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(Acs) Perugia, 9 agosto 2013 - "La chiusura della sezione giudiziaria di Città di Castello comporta disagi e disservizi non solo agli operatori della giustizia, come avvocati e praticanti, ma anche ai normali cittadini che si vedono costretti a costosi quanto spiacevoli pendolarismi. I parlamentari umbri devono chiedere a gran voce, così come stanno facendo per altri territori, la creazione di una sezione distaccata a Città di Castello, in modo da comprendere l'area dell'Alta Umbria e facilitare le singole e quotidiane procedure che altrimenti richiederebbero un notevole dispendio di risorse e di tempo, penalizzando ancora di più un territorio già abbondantemente dimenticato". Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini, “presidente di Umbria migliore” e capogruppo Idv, interviene sulla riforma delle sedi giudiziarie che Governo e Parlamento stanno attuando.

"La chiusura totale della sezione di Città di Castello - continua Dottorini - comporterà disagi non solo per il comune altotiberino, ma per l'intera area dell'Altotevere che va da San Giustino a Umbertide. Chiediamo ai rappresentanti umbri nel Governo e nel Parlamento che non solo per il territorio orvietano, ma anche per Città di Castello si possa creare un presidio giudiziario che prenda in carico quelle procedure e quegli atti che altrimenti dovranno essere necessariamente consegnati a Perugia, con dispendio di risorse e tempi che notoriamente, per quanto riguarda la giustizia, sono i più lunghi d'Europa". "Crediamo che in attesa della completa e definitiva informatizzazione delle procedure giudiziarie, purtroppo ancora troppo lente, il presidio di Città di Castello rappresenterebbe una temporanea soluzione alle esigenze di cittadini e lavoratori. Dopo aver ceduto la sede universitaria - conclude il consigliere regionale - sarebbe grave se Città di Castello perdesse anche la sfida sui tribunali. Mentre il sindaco di Assisi sta conducendo uno sciopero della fame per difendere il corso universitario nella propria città e Orvieto ottiene l'attenzione di governo e Parlamento sulla sede giudiziaria, fa veramente tristezza vedere come il capoluogo dell'Altotevere e dell'alta Umbria continui a perdere servizi e funzioni, che pure risulterebbero particolarmente utili in un periodo di crisi conclamata". RED/mp

Ultimo aggiornamento: 09/08/2013