RIFORMA ENDOREGIONALE: IN PRIMA COMMISSIONE PRESENTATI EMENDAMENTI DI GIUNTA, GRUPPI CONSILIARI E COMITATO PER LA LEGISLAZIONE – GIOVEDÌ 24 INIZIA LA DISCUSSIONE DELL'ARTICOLATO
Prosegue l'iter della riforma endoregionale predisposta dalla Giunta regionale. In Prima Commissione sono stati presentati gli emendamenti dell'Esecutivo e quelli dei gruppi consiliari mentre la discussione dell'articolato inizierà giovedì 24 novembre. Tra gli aspetti più dibattuti le nuove Unioni speciali dei Comuni, le funzioni delegate alle Provincie, i ruoli e gli organigrammi dell'Agenzia per la forestazione, il futuro assetto dei Consorzi di bonifica e l'entità dei risparmi generati dalla riforma.
17 Nov 2011 00:00
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(Acs) Perugia, 17 novembre 2011 – La Prima Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Oliviero Dottorini, continua l'iter verso l'approvazione della Riforma endoregionale, articolata nei due provvedimenti predisposti dalla Giunta di Palazzo Donini relativamente alla “Riforma del sistema amministrativo regionale e delle autonomie locali e istituzione dell'Agenzia forestale regionale” (la discussione è abbinata alla proposta di legge di Pdl e Lega sulla abolizione delle Comunità Montane) e alle “Norme in materia di bonifica”.
Le nuove “Unioni speciali dei Comuni”, le funzioni delegate alle Provincie, i ruoli e gli organigrammi dell'Agenzia per la forestazione, il futuro assetto dei Consorzi di bonifica e l'impatto economico complessivo della riforma sono stati gli aspetti al centro del confronto tra i consiglieri e l'assessore regionale Gianluca Rossi, presente ai lavori. Proprio l'esponente dell'Esecutivo ha illustrato, in apertura dei lavori, le proposte di modifica elaborate dalla Giunta: le funzioni di gestione delle aree naturali protette spetteranno alle Province ma previo accordo con i Comuni interessati; le “Unioni speciali dei Comuni” avranno natura giuridica differente dalle già esistenti “Unioni dei Comuni” e la soglia demografica per partecipare alle forme associative passa da 10 a 5 mila abitanti; sono previste limitazioni per ogni tipo di assunzione di personale; l'amministratore unico dell'Agenzia per la forestazione potrà essere confermato una sola volta e sono state estesi i casi di incompatibilità; vengono meglio definiti i rapporti tra Amministratore unico, Giunta e Consiglio regionale, prevedendo un ruolo dell'Assemblea anche nella scelta del presidente del collegio dei revisori dei conti; l'Agenzia potrà realizzare opere con procedure diverse dall'evidenza pubblica solo per lavori di importo inferiore ai 300mila euro; si prevede un soggetto regolatore unico per il servizio idrico integrato e per la materia dei rifiuti.
DAMIANO STUFARA (capogruppo Prc – Fds) ha espresso condivisione per l'impianto complessivo della riforma endoregionale, esprimendosi in favore di un soggetto unico per acqua e rifiuti ma chiedendo che all'interno delle “Unioni speciali dei Comuni” non siano limitati rappresentanza e pluralismo: “È necessario applicare quanto previsto dalla legge 23/2007 dove si prevede che gli atti di maggiore importanza siano sottoposti al Consiglio comunale”. Stufara si è detto favorevole alla previsione di un blocco delle assunzioni nelle Unioni, ha chiesto di evitare di marginalizzare ulteriormente gli enti marginali e le aree montane, ha proposto di incrementare il ruolo di controllo del Consiglio regionale sull'applicazione della riforma e di stabilire compensi minimi o addirittura nulli per i commissari liquidatori delle Comunità montane. Più critiche le valutazioni sui Consorzi di bonifica: “La proposta della Giunta non tiene conto dell'ordine del giorno approvato all'unanimità dall'Assemblea regionale il 25 luglio 2011 e sottoscritto da tutti i gruppi; quel documento sancisce l'iniquità del pagamento della tassa e la proposta dell'Esecutivo riduce soltanto questa iniquità senza cancellarla. Siamo favorevoli all'unificazione delle strutture in un solo Consorzio, a cui lasciare le sole funzioni connesse all'irrigazione, passando la tutela del sistema idrogeologico alla nuova Agenzia forestale (i circa 600 addetti che passeranno all'Agenzia potranno essere impiegati per i relativi lavori, senza la necessità di farli svolgere a ditte esterne). Questa impostazione è condivisa anche dal Consiglio della autonomie locali”.
RENATO LOCCHI (capogruppo Pd) ha evidenziato che “dalla partecipazione pubblica sono emerse criticità solo per quanto riguarda il Consorzio Tevere – Nera, mentre negli altri due non ci sarebbero problemi. Apprezziamo la proposta di riforma della Giunta, che ridà centralità ai Comuni. Le Unioni saranno organi di governo e quindi non sarà necessario, in quella sede, garantire una dialettica che si può sviluppare nei Consigli comunali. La previsione di un blocco delle assunzioni è positiva ma dovrà essere fatta rispettare, al contrario di quanto avvenuto con alcuni Ambiti territoriali integrati, il cui personale ora non è chiaro dove transiterà. Il soggetto regolatore unico per il servizio idrico integrato e per la materia dei rifiuti potrebbe aprire la strada anche ad un gestore unico regionale”.
ANDREA LIGNANI MARCHESANI (Pdl) si è detto critico verso la proposta della Giunta, rimarcando che “non ci piace l'Agenzia forestale regionale, devono essere Unioni e Comuni a svolgere quelle funzioni. Le Provincie non devono ricevere altre funzioni. Le Unioni speciali dei Comuni devono aggregarsi su base preferibilmente volontaria e non obbligatoria. Devono essere previsti tempi più rapidi per l'attuazione della riforma e previsti dei tetti per i compensi dei commissari liquidatori e dell'amministratore unico dell'Agenzia. Nelle Unioni speciali dei Comuni il sindaco deve poter delegare, oltre ad un assessore, anche un consigliere comunale”.
RAFFAELE NEVI (capogruppo Pdl), relativamente ai Consorzi di bonifica, ha osservato che “dalla partecipazione pubblica è emerso che questo disegno di legge mette insieme cose diverse in modo pasticciato. Sindaci e Comuni interi ci hanno scritto per segnalare che alcuni Consorzi funzionano bene e non c'è motivo di sopprimerli. Il problema riguarda la tassa che viene pagata in alcune zone. Gli agricoltori che non usufruiscono dell'irrigazione gestita dai Consorzi, così come gli abitanti del centro storico di Terni, pagano bollette salate senza conseguire alcun beneficio. A questo proposito l'ordine del giorno approvato dal Consiglio prevedeva l'abolizione completa della tassa mentre ora invece la si elimina solo sotto i 14 euro, contraddicendo quell'ordine del giorno. Questa riforma dei Consorzi è un provvedimento poco serio che farà solo infuriare i cittadini, chiedo che venga votato la richiesta, alla Giunta, di ritirarlo e di redigerne uno nuovo”. [La Commissione ha votato la proposta di Raffaele Nevi respingendola a maggioranza].
FAUSTO GALANELLO (Pd): “È positivo che la Giunta, con gli emendamenti presentati oggi, abbia accolto alcune delle proposte avanzate dal sottoscritto insieme al consigliere Barberini. Ribadisco però che sarebbe opportuno passare la gestione delle aree protette alle Unioni speciali dei Comuni e non alle Province mentre andranno tenute in considerazione quelle Unioni dei Comuni che già oggi gestiscono funzioni associate più estese e che dovranno essere valorizzate e non danneggiate dalla riforma. Sui Consorzi di bonifica è positiva l'unificazione ma la partecipazione pubblica ha evidenziato situazioni diversificate, con problematiche relative esclusivamente al “Tevere-Nera”.
LUCA BARBERINI (Pd): “gli emendamenti della Giunta sono positivi ma non forniscono risposte alle difficoltà dei territori montani, che ho segnalato con una apposita risoluzione. La guida dell'Agenzia forestale dovrà essere affidata ad una personalità dotata di esperienza manageriale e di titoli adeguati; non dovranno esserci assunzioni e non dovranno essere forniti servizi sul mercato, per evitare un effetto di distorsione della concorrenza causato dalla posizione di privilegio dell'Agenzia (che gode di fondi pubblici). La riforma dovrà tenere conto della Unioni dei Comuni che già esistono e che operano in modo proficuo, cercando di non danneggiarle ed anzi valorizzandone l'esperienza”. Barberini ha anche presentato gli emendamenti stilati dal Comitato per la legislazione (di cui è presidente) e che puntano a garantire una maggiore funzione di controllo del Consiglio regionale nel processo di riforma. GIANFRANCO CHIACCHIERONI (Pd) ha presentato emendamenti rivolti ad ottenere che l'amministratore dell'Agenzia possa sceglierne i dirigenti, che venga attuata la sussidiarietà orizzontale coinvolgendo le associazioni di categoria, che non si intervenga su quanto stabilito dalla legge sull'edilizia e dai provvedimenti per la semplificazione, in merito alle autorizzazioni alla costruzione in terreni sottoposti a vincolo.
OLIVIERO DOTTORINI (capogruppo Idv): “Il conferimento di nuove funzioni alle Province dovrà essere il più limitato possibile e non dovrà certamente riguardare la gestione delle arre naturali protette, per le quali anche le Comunità montane non hanno dimostrato efficienza. Le funzioni relative al demanio idrico dovranno andare all'Agenzia e non alla Provincia mentre la struttura delle Unioni speciali dei Comuni ci trova scettici, dato che c'è il rischio di appesantire ulteriormente l'assetto istituzionale introducendo un nuovo livello amministrativo. In merito ai Consorzi di bonifica sarebbe opportuno separare le funzioni idrogeologiche dai fini irrigui: l'Agenzia forestale dovrebbe occuparsi della tutela idrogeologica e i Consorzi dell'irrigazione (dove essi non siano presenti anche questo ambito spetterebbe all'Agenzia).
La seduta si è conclusa con un serrato confronto tra gli esponenti del Pdl Nevi e Monni e l'assessore Rossi sui risparmi effettivi che scaturiranno dall'applicazione della riforma endoregionale. I commissari dell'opposizione hanno criticato l'Esecutivo per l'assenza di conti e numeri precisi circa la riduzione della spesa pubblica che farà seguito all'applicazione della riforma predisposta dalla Giunta. L'assessore Rossi ha rimarcato che soltanto quando la riforma andrà a regime sarà possibile determinare con precisione l'entità dei risparmi, dicendosi certo che i costi delle strutture oggetto degli interventi caleranno nei prossimi anni. MP/