RIFORMA ENDOREGIONALE: PRESENTATA IN PRIMA COMMISSIONE LA PROPOSTA DI LEGGE SUI CONSORZI: TRASFERIMENTO DELLE FUNZIONI REGIONALI ALLE UNIONI DEI COMUNI, BLOCCO DELLE ASSUNZIONI, REVISIONE DELLA LEGGE 30
La proposta dell'Esecutivo di Palazzo Donini sulla riforma dei consorzi di bonifica è stata presentata questa mattina in Prima Commissione. Predisposto sotto forma di emendamenti alla Riforma enderegionale, il provvedimento prevede il mantenimento dei 3 enti di bonifica, il trasferimento delle funzioni regionali alle Unioni speciali dei Comuni e la revisione della legge regionale “30/2004”.
01 Dic 2011 00:00
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(Acs) Perugia, 1 dicembre 2011 – L'assessore regionale Gianluca Rossi ha presentato questa mattina alla Prima Commissione la proposta dell'Esecutivo di Palazzo Donini sulla riforma dei Consorzi di bonifica. Il precedente disegno di legge è stato ritirato e le modifiche alla normativa sui consorzi vengono proposte come emendamento alla Riforma endoregionale, che la Commissione ha discusso e approvato in larga parte. Il voto dell'intero disegno di legge è previsto per lunedì prossimo.
L'assessore Rossi ha spiegato che “l'emendamento sui Consorzi riprende l'ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale il 25 luglio scorso, attribuendo le funzioni pubbliche (quelle attribuite dalla Regione) alle Unioni speciali dei Comuni, che potranno esercitarle direttamente oppure delegarle all'Agenzia per la forestazione o, dove presenti, ai Consorzi di bonifica. I Consorzi resteranno 3 (dato che l'unificazione avrebbe portato ad interventi sulla fiscalità generale) ed eserciteranno le funzioni delegate dallo Stato; non potranno assumere personale (né a tempo indeterminato né determinato) pena la perdita dei contributi regionali. Entro 60 giorni dall’approvazione della legge di riforma endoregionale la Giunta riscriverà la legge regionale ‘30 del 2004’ 'Norme in materia di bonifica' procedendo a ridefinire gli ambiti territoriali e il perimetro di contribuenza. La Regione non ha la competenza per abolire l'emissione del ruolo da parte dei Consorzi ma la revisione delle funzioni e dei piani di classifica dovrebbe portare delle modifiche anche in termini di contribuzione”. Rossi infine, rispondendo alle sollecitazioni dei commissari, ha ricordato che la Regione Umbria ha sollevato nel 2006 un conflitto di competenza di fronte alla Corte costituzionale in merito alla potestà sui Consorzi di bonifica, risultando però sconfitta.
Positiva la valutazione sulla nuova proposta espressa dal capogruppo del Prc Damiano Stufara che ha parlato di “un passo avanti che rispetta il deliberato dell'Assemblea regionale. Il trasferimento delle funzioni comporterà anche una riduzione della contribuzione e la revisione della legge 30 consentirà una ridefinizione complessiva della materia: non bisogna rinunciare alla semplificazione, inducendo anzi processi di accorpamento e di gestione associata delle funzioni. Bene la previsione del blocco delle assunzioni nella fase transitoria ma dovrebbe essere impedita anche l'emissione di nuovi ruoli, visto che le funzioni verranno ridotte”. Stufara ha concluso proponendo una iniziativa del Consiglio regionale per la stesura di una proposta di legge nazionale “che porti alla regionalizzazione completa della materia, che consenta di riorganizzare o anche abolire i Consorzi”. Renato Locchi, capogruppo del Partito democratico, ha apprezzato la proposta della Giunta, ritenendola “molto convincente e ponderata. Una soluzione che dispone il massimo impegno possibile da parte della Regione senza tuttavia escludere ulteriori azioni anche a livello nazionale”.
Molto critico invece Raffale Nevi (capogruppo Pdl) secondo cui si tratta di una proposta “già formulata 15 giorni fa dal Pdl, ma allora ci venne detto che la riduzione a un solo Consorzio era indispensabile. Non vengono fornite risposte convincenti e non c'è un allineamento rispetto all'ordine del giorno del Consiglio. Il punto centrale era l'abolizione del tributo ma nella proposta della Giunta questo non c'è. Si costruiscono alchimie non chiare, senza risolvere il problema del personale e senza prevedere interventi dal bilancio regionale in favore dei contribuenti. Le promesse fatte in questi 5 mesi non sono state rispettate e l'unico aspetto positivo riguarda il blocco delle assunzioni”. Dello stesso tenore le valutazioni di Sandra Monacelli (capogruppo Udc), per la quale “è stata scelta una via di comodo che non scontenta nessuno senza però risolvere il problema. Non ci sono miglioramenti per i cittadini e non si interviene sulla tassazione nazionale, anche se le funzioni vengono trasferite alle Unioni dei Comuni. Non c'è alcuna semplificazione ma solo tecnicismi che non risolvono il problema”. Paolo Brutti (Idv) ha chiesto di “non dare per scontato che le funzioni pubbliche di carattere statale autorizzino i Consorzi ad emettere cartelle: oggi essi non si occupano più di bonifica integrale come quando sono nati. Andrebbe attivato un ricorso alla Consulta per sollevare un conflitto di attribuzione che chiarisca la competenza regionale sulla bonifica. I cittadini già pagano abbondantemente per la tutela e la gestione di canali e corsi d'acqua e andrebbe sospeso ogni tipo di contribuzione verso i Consorzi”. MP/