RIFORMA ENDO-REGIONALE IN UMBRIA: “BENE LE PROPOSTE DELLA PRESIDENTE MARINI: LA RIORGANIZZAZIONE PARTA DAL PROTAGONISMO DEI TERRITORI E DALL’ASSOCIAZIONISMO TRA I COMUNI”- NOTA DI GALANELLO (PD)

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03 Set 2011 01:00

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(Acs) Perugia, 3 settembre – “A fronte del caos della manovra governativa, la Regione Umbria, con responsabilità e lungimiranza sta accelerando il programma di autoriforma mettendo al centro il protagonismo dei territori e l’associazionismo tra i comuni: un’occasione unica per riequilibrare in maniera equa la macchina pubblica, salvaguardando i servizi al cittadino”.


 

Fausto Galanello, consigliere regionale del Partito democratico, interviene sul tema della riforma endo-regionale accogliendo positivamente “la volontà manifestata dalla Presidente Marini di accelerare l’approvazione di un pacchetto di profonde modifiche strutturali all’organizzazione amministrativa regionale”.

Snellire la burocrazia pubblica, migliorare il rapporto con i cittadini e contenere i costi – sottolinea Galanello – sono una priorità del Paese e dell’Umbria. Se il Governo annaspa dietro una manovra finanziaria drammatica, la nostra Regione deve procedere velocemente verso il superamento degli Ati, la riduzione delle Asl, la revisione normativa dei consorzi, il riordino delle agenzie che si occupano di politiche di sviluppo e promozione. A questo – spiega il consigliere Pd – si aggiunge la necessità di rivedere l’intero impianto degli enti di secondo livello, che in molti casi costituiscono delle sovrapposizioni nella gestione dei servizi”.

Per Galanello “alla base del riformismo regionale deve porsi un adeguato ragionamento sull’organizzazione e sulla valorizzazione del territorio, sancito da una concreta sollecitazione all’associazionismo tra i comuni. Questi – chiarisce Galanello devono poter decidere in maniera determinate sulla gestione dei servizi, sull’acqua e sui rifiuti. La prospettiva di una fusione delle Asl territoriali e la specializzazione dei servizi, infine, deve concretizzarsi anche con la giusta modulazione dei distretti locali, per evitare che si amplino le distanze tra cittadino e gestione sanitaria”. Red/gc


 

Ultimo aggiornamento: 03/09/2011