(Acs) Perugia, 7 febbraio 2014 - “La riforma del Senato proposta dal segretario PD è un misto tra la demagogia di un presunto 'rottamatore' e la deformazione professionale di un sindaco in carica”: è la critica che il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Fratelli d'Italia) rivolge alla proposta di riforma del Senato teorizzata da Matteo Renzi.
“È sicuramente giusto – afferma Lignani - eliminare il bicameralismo perfetto e trasformare la Camera Alta nel luogo delle autonomie, con competenze specifiche e a costi ridotti. Ma la proposta di Renzi, che non perde occasione nel criminalizzare i consiglieri regionali, è eccessivamente 'sindaco-centrica'. È vero che i Sindaci sono “frontiera del territorio”, ma non si comprende come possano svolgere il doppio incarico proficuamente viste le estese competenze che hanno. Inoltre, Renzi propone che diventino sindaci i 108 primi cittadini delle città capoluogo di Provincia, dimenticando che a breve le Province potrebbero non esistere più”.
“Sul modello dell’elezione dei 'grandi elettori' del presidente della Repubblica - prosegue il consigliere regionale - le Assemblee legislative regionali potrebbero invece delegare tre consiglieri, di cui uno di opposizione, con un incarico di due anni e mezzo e con l’incompatibilità con qualsiasi altro incarico istituzionale o di governo nell’istituzione regionale, per meglio dedicarsi al ruolo di membro della Camera Alta, con evidentemente l’obbligo di riferire semestralmente all’Assemblea legislativa. Il Senato potrebbe quindi essere composto anche dai sindaci dei capoluoghi di regione e dai governatori, assorbendo le funzioni della Conferenza Stato-Regioni, senza ovviamente costi aggiuntivi. Questo sembra un modello più equilibrato anche dal punto di vista politico, considerando che i Municipi italiani hanno una tradizione diffusa di centrosinistra ed il Senato di proposta renziana sarebbe scontatamente di maggioranza predeterminata”.
“Infine – conclude Lignani - gradiremmo che il sindaco Renzi si dedicasse ai problemi di trasparenza legati al suo ruolo di sindaco e alla raccolta-fondi dei suoi sostenitori, oltre che andare a scavare nei meandri dei privilegi parlamentari. È insopportabile la sua polemica continua contro i consiglieri regionali che, ricordiamolo, sono eletti e non 'nominati', con la sola eccezione proprio della Toscana, dove vige un Porcellum in salsa regionale per l’ennesimo accordo-vergogna tra il suo partito e l’onorevole Verdini”. RED/pg
I LANCI DELL'AGENZIA DI INFORMAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE SU FACEBOOK:
https://www.facebook.com/consiglioregionaleumbria