RICOSTRUZIONE: “PIÙ MACERIE CHE CANTIERI, PIÙ BUROCRAZIA CHE RISORSE, PIÙ MAGISTRATI CHE SPERANZA. DOPO LE ‘VISITE’ TELEVISIVE” SAREBBE ORA DI VEDERE PIÙ FATTI” - NOTA DI RICCI (MISTO-RP/IC)

(Acs) Perugia, 14 gennaio 2019 – Il consigliere regionale Claudio Ricci (Misto-Rp/Ic) interviene sulla ricostruzione post terremoto del 2016 del Centro Italia, rimarcando la presenza di “più ruspe, per spostare le macerie, che cantieri. Più burocrazia che risorse. Più magistrati, in azione (causa norme poco chiare), che speranza concreta. Dopo due anni e mezzo la situazione è negativa”.

Ricci punta il dito sui “pochi poteri ai Sindaci, pochi alle Regioni, che fanno il possibile per semplificare gli ambiti, urbanistici, di competenza, tutto è troppo centralizzato. Commissari di governo che si alternano a ritmi più politici che tecnici”.

“Per quelli, come me – continua Ricci -, che hanno vissuto la buona ricostruzione del sisma del 1997, si tratta di un palese regresso. Normativo ed economico. Occorrono tre cose urgenti – spiega -: una ‘leva’ del comando più chiara e incisiva, una immediata legge speciale che semplifichi, il codice degli appalti, introducendo una sezione specifica per il terremoto, le fasi di emergenza e ricostruzione, in deroga a tutte le normative, e più risorse certe ‘per cassa’. Nel 2018 – conclude Ricci -, secondo dati della ragioneria dello Stato, erano disponibili solo 1,5 miliardi di euro, quando ne servirebbero almeno 23. Dopo le tante visite ‘politico-televisive’, e le parole, mi auguro che arrivino i fatti concreti”. RED/as